Questa storia arriva da molto lontano. Da un posto molto particolare. Milo Biilmann è infatti il primo giocatore eschimese a essere diventato un calciatore professionista. Non è il primo groenlandese a diventarlo, basti pensare a Jesper Grønkjær, che tra il 2000 e il 2005 ha giocato per Chelsea e Atlético Madrid, e soprattutto visto lo status della Groenlandia, che di fatto fa parte della Danimarca nonostante goda di un ampio arbitrio di varie questioni, anche questa statistica è tutta in discussione. Milo sarà il primo groenlandese inuit.
Ma ciò che conta è che la Groenlandia, che se fosse completamente dipendente sarebbe il 12esimo stato più grande del mondo, a fronte di una popolazione di soli 56mila abitanti, quindi immaginate uno stato grande il doppio dell’Egitto con la popolazione di Caltanissetta in Sicilia o Cerignola in Puglia, insomma ciò che conta è che finalmente anche il calcio lì ha trovato una sua dimensione.
Dapprima con il grande inizio dell’iter da parte della Groenlandia per diventare membro della CONCACAF, la federazione del centro e nord america, e trasformarsi quindi in una Nazionale vera e non più in una semplice selezione, e subito dopo un’amichevole organizzata durante una sessione di allenamenti in Turchia contro il Turkmenistan, stato che per adesso non si è mai qualificato per il Mondiali e ha raggiunto per due volte la Coppa d’Asia a partire dal 1992, perdendo per 5-0. Proprio quel giorno, il nostro Milo Biilmann ha esordito in Nazionale a 16 anni. Quello che potremmo chiamare un predestinato. Certo, difficile dirlo su una popolazione così piccola, ma ciò che conta è che il classe 2007, che avrebbe compiuto di lì a due mesi 17 anni, giocava già in Danimarca: nel 2023 il club groenlandese con cui era tesserato, il B67 Nuuk, ha ottenuto i fondi per farlo studiare e allenare nelle Isole Fær Øer, dove nonostante il calcio sia lontano dai livelli della Champions, comunque vige il professonismo. Ed ecco, quindi, che Milo Biilmann è diventato il primo eschimese tra i grandi.
Come ha raccontato dalla pagina “Il terzo mondo del calcio”, che ha intervistato la madre, adesso ha firmato con il Klaksvík, una delle più importanti squadre delle Fær Øer. I suoi vivono in Groenlandia e a causa degli alti costi di viaggio, difficilmente possono assistere alle sue partite. Tempo al tempo.