La formula dei Mondiali è spietata, con tre partite in cui ti giochi tutto. Già ‘incepparsi’ in attacco in una di queste può diventare una trappola mortale. Ecco perché spesso durante la manifestazione sono nate vere e proprie leggende popolari – come lo sarebbe diventato Niclas Füllkrug se la Germania si fosse qualificata -, giocatori a cui non si chiedeva nemmeno di ergersi a protagonisti e che invece si sono rivelati degli eroi. Finora in cima alla lista dei calciatori più ‘letali’ della coppa, tra chi è partito dalla panchina, si sono iscritti Marcus Rashford con 3 gol in 107 minuti giocati e Alvaro Morata, stesso bottino in 126 minuti complessivi. In pratica segnano a un ritmo di una rete ogni 36 e 42 minuti. E pensare che Morata era stato molto criticato in Spagna, mentre Rashford con pazienza stava alzando le proprie prestazioni in Premier.
Morata e Rashford, i più ‘letali’ del Mondiale
Insieme a Mbappé, Enner Valencia e Gakpo sono i capocannonieri del Mondiale. Morata ha esordito al 57’ della prima giornata, contro Costa Rica, e ha segnato il 7-0 finale. È entrato al 54’ contro la Germania e ha portato in vantaggio la squadra (poi è finita 1-1) al 62’. Infine ha giocato titolare nella sconfitta per 2-1 col Giappone andando in gol dopo 11 minuti e venendo sostituito al 57’ per Asensio.
Rashford ha inaugurato il suo Mondiale al 70’ di Inghilterra-Iran prendendo il posto di Saka e si è sbloccato un minuto dopo (era il 5-1, è terminata 6-2). Contro gli Usa è entrato al 77’, sempre per Saka, ma nemmeno lui è riuscito a cambiare lo 0-0. Nella vittoria contro il Galles, 3-0, è invece partito titolare e prima di uscire, al 68’, ha avuto modo di realizzare una doppietta. Compreso il primo gol del torneo su punizione. Averne di gente così.