Confermata la fiducia da parte della società, Gennaro Gattuso aveva bisogno di tornare quanto meno a convincere sul piano dei risultati. Nelle due partite successive alla presa di posizione ufficiale della proprietà, il Napoli ha raccolto due vittorie: la prima in Coppa Italia contro lo Spezia, la seconda in campionato contro il Parma. In entrambi i casi, gli azzurri si sono mostrati fragili, eccessivamente esposti alle sortite offensive degli avversari. Continua a non convincere, infatti, il gioco proposto dalla compagine partenopea: giro-palla soporifero e tenuta difensiva discutibile. Nell’ultima sfida, inoltre, ancor più che nella partita contro gli spezzini, il Napoli si è dimostrato debole. Pur di portare i 3 punti a casa, Gattuso ha arretrato il baricentro, inserendo Maksimovic e Di Lorenzo. Arroccarsi nella propria metà campo, salvo casi straordinari, non è cosa che ci si aspetta dal Napoli.
I 3 punti, fondamentali per mantenere viva la corsa alla Champions sono arrivati, ma con essi si è aggiornato il turbolento rapporto tra il tecnico calabrese e ADL. Nell’intervista post-partita, infatti, Gattuso si è detto «deluso per quello che è successo negli ultimi 15-20 giorni». “I panni sporchi si lavano in casa”, ma evidentemente lo si è fatto per troppo tempo. È emerso che il presidente si sarebbe cautelato avviando dei colloqui con allenatori liberi per sondarne la disponibilità nel caso in cui “Ringhio” fosse messo da parte. Tra questi è spuntato addirittura il nome di Maurizio Sarri, prima capo-popolo durante la lotta al titolo, poi “traditore” passato allo schieramento opposto. Secondo il Corriere dello Sport, chi avrebbe dato il suo placet ad un ritorno all’ombra del Vesuvio è Rafa Benitez, di recente liberatosi dal Dalian Yifang.
Intanto, il Napoli è proiettato verso un mese “infernale”: il doppio incontro con l’Atalanta in semifinale di Coppa Italia, la sfida all’arrembante Genoa di Ballardini, il secondo atto in campionato contro la Juventus (anche se sarà il primo effettivamente disputato sinora), i sedicesimi di Europa League contro il Granada, la terza sfida, questa volta in Serie A, con la Dea, e infine il derby campano contro il Benevento. Molto del futuro del club azzurro sarà deciso dai prossimi 26 giorni. L’avvenire di Gattuso è già segnato. Il silenzio di De Laurentiis è stato molto più rumoroso della sfuriata del tecnico. Il rinnovo, che sembrava cosa fatta soltanto poche settimane fa, è ormai un lontano miraggio. Nessuno spazio ad interpretazioni: a fine anno sarà sicuramente addio.