Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha parlato in conferenza stampa, spiegando gli obiettivi del club azzurro per la prossima stagione.
RITIRO – «Sono state fatte promesse che sono state mantenute, si è stati capaci di fare in poco tempo quello che altrove non si riesce a fare. Anche l’Abruzzo ci ha messo del suo, è stata la prima regione che ha permesso ai tifosi di tornare in uno stadio per assistere agli allenamenti. La Regione si sta adoperando per aumentare il numero di persone che possono accedere. Ora non voglio esagerare dicendo che possiamo arrivare a 4000 tifosi, ma penso che la cifra ora prevista possa essere raddoppiata».
CAMPIONATO – «Io sono un visionario, prevedo sempre il futuro. Per quanto riguarda il possibile cambio della formula del prossimo campionato riguarda la Federcalcio, forse ne sentiremo parlare dopo il 31 agosto. Non accogliamo le novità come se fossero un male, molto spesso le novità aggiustano quello che da sempre è stato sbagliato. Il campionato è una formula vecchia e superata, che ben vengano novità»
PROSSIMO ANNO – «Dipende da quanto ci faranno lavorare e quanto lasceranno lavorare Gattuso. Giocare ogni tre giorni è una follia, in nome di che cosa? Siamo attori affittati per recitare una commedia, ma chi è l’autore? Ceferin? Siamo noi che lavoriamo per lui o lui deve farlo per noi? Il calcio europeo deve sfasciare tutto per tenere fede alle proprie date? Ceferin deve rispettare i tifosi, senza i tifosi non si farebbe nulla. La priorità va data ai campionati nazionali».
MERCATO – «C’è un dato di fatto, se tiriamo una linea e sommiamo gli acquisti dello scorso ritiro con quelli di febbraio e quelli già fatti con Osimhen vediamo che abbiamo superato il tetto dei 300 milioni. Voglio vedere se altre società hanno investito così tanto. Abbiamo 35 giocatori, e manca Petagna che per colpa del fratello è risultato positivo. Con il tecnico valuteremo chi deve restare e chi invece è meglio che deve andare altrove. Se questo mercato dovesse rimanere rarefatto, allora anche noi dovremmo pensare di tenere i nostri pezzi da novanta. Una cosa deve essere chiara, non faremo una campagna di saldi. Mi sembra di vedere tanti avvoltoi pronti a colpire in picchiata, ma noi abbiamo una corazza impenetrabile. Non otterranno quello che cercano ad i prezzi che farebbero comodo a loro».
NAPOLI – «Sarà un mercato di attesa. Mi sono molto adirato con i miei colleghi, sono riuscito ad ottenere solo una settimana in più. Avevo detto che non si poteva partire prima di ottobre, perchè ancora non sappiamo come si combatterà il Covid. Secondo me non ci ha capito niente nessuno, nè Comitato Scientifico nè scienziati. Bisognava chiudere le frontiere, invece abbiamo trasformato la Costa Smeralda in un grande focolaio. Io non mi sono mosso da casa mia a Capri. Se chiedessi a voi tutti qui presenti ‘Avete fatto il tampone?’. Cosa mi direste? Dietro a questo calcio ci sono quattro miliardi di debiti per la stagione appena conclusa, quindi non mi sembra facile far ripartire il circo. A breve vedremo Gravina e capiremo che tipo di idee ha lui. Questa è un’industria o è semplicemente un gioco? Per me è un’industria…».
KOULIBALY – «Lei questa domanda dovrebbe farla al Manchester United, al City o al Psg. Ovvero a quelli che possono permettersi di pagare certe cifre».