Se il Napoli si è ripreso la scena negli ultimi mesi è anche grazie alle ottime prestazioni di Lorenzo Insigne, capitano e stella della squadra azzurra. Proprio il folletto di Frattamaggiore si è concesso a un’intervista al Corriere della Sera.
IMPORSI NELLA PROPRIA CITTÀ – «Le aspettative sono sempre altissime e paghi anche il minimo errore: a me nono sono mai stati fatti sconti, anzi. Col tempo ho capito che dovevo migliorare anche fuori dal campo: ora va molto meglio».
DELUSIONE ATALANTA – «Tutta la squadra non ha compiuto una prestazione all’altezza. Forse abbiamo sofferto un po’ la stanchezza. Però voglio dire una cosa: 15 punti tra noi e i bergamaschi sono troppi. Fino ad un certo punto, la gara è stata equilibrata. C’è da dire anche che abbiamo affrontato degli avversari in gran forma».
ANCELOTTI E AMMUTINAMENTO – «Siamo rammaricati per come sia andata la stagione, soprattutto visto il grande lavoro che stiamo svolgendo con Gattuso. Se potessi tornare indietro non rifarei le stesse scelte: l’ammutinamento è stato un errore e ne abbiamo pagato le conseguenze. Ad Ancelotti non posso insegnare nulla, lui ha vinto ovunque. Durante gli allenamenti gli dicevo che avevamo bisogno di essere messi sotto pressione, anche strigliati se era il caso».
FUTURO – Io via? Giocare nella propria città è un sogno. Non dipende certamente solo da me, chiedete a De Laurentiis. Io sono tranquillissimo, ho due anni di contratto. Il nostro è un rapporto molto leale: se vuole io sono qui».