Gli atti di generosità in casa Napoli non sono mancati nei confronti di fondazioni e ospedali in prima linea nell’emergenza. Ma nonostante questa complicata situazione globale dovrebbe portarci a una maggiore riflessione, nel club azzurro non si riesce a trovare alcuna mediazione per chiudere quella vicenda esplosa il 5 novembre con l’ammutinamento dei giocatori, che si rifiutarono di andare in ritiro. Il presidente Aurelio De Laurentiis chiese multe pesantissime che ancora sono lì sospese, perché i relativi Collegi arbitrali, per varie pastoie burocratiche, non si sono nemmeno formati ed è conseguenziale pensare – col blocco della giustizia civile che deve
nominare i presidenti – si scivoli a settembre-ottobre, vale a dire ben oltre la fine dell’attuale stagione qualunque essa sia.
Stipendi sospesi
Siccome il presidente ha intenzione di andare oltre, con una causa civile per danni di immagine, ecco che ogni transazione diventa impossibile. Attenzione: tutto questo, come si legge su La Gazzetta dello Sport, prescinde poi da una trattativa complessiva fra Lega e Assocalciatori riguardo rimodulazione degli stipendi di questa stagione unica, ferma ancora per chissà quanto tempo e per la quale i danni saranno notevoli, come peraltro in tutti i settori produttivi a livello internazionale. E così è probabile che andando verso la conclusione della stagione, il Napoli possa decidere di sospendere il pagamento delle ultime mensilità per cautelarsi sia sulle multe, sia sulle azioni civili successive, che si preannunciano su cifre notevoli, che valgono il 25/30% dello stipendio annuale.