I ricordi italiani di Nastasić: «Firenze sempre nel mio cuore. Vlahović? Tra i top-3 al mondo»

by Giacomo Brunetti

La sconfitta nella finale di Copa del Rey nella passata stagione non ha fermato la voglia di Spagna di Matija Nastasić, che dopo aver lasciato il Mallorca si è trasferito al Leganés, neopromosso ne LaLiga e che ha bisogno anche della sua esperienza internazionale per salvarsi. Dopo essere esploso giovanissimo nel Partizan, ha raggiunto un altro talento partito da quella casa madre a Firenze: Stevan Jovetić. In quella Fiorentina, dove il ds Pantaleo Corvino portava talenti dall’Est a profusione, c’è stato anche lui: una sola stagione, prima di passare per 16 milioni di euro (più il fortunato, per i viola, cartellino di Stefan Savić) al Manchester City. Solo gli infortuni ne hanno placato la crescita e una carriera di alto livello internazionale: dopo la prima stagione da titolarissimo, sono iniziati i problemi. Ha giocato ovunque: Italia, Premier League appunto, Germania e adesso Spagna. Alla Fiorentina ci è ritornato, anche, nel 2021, rimanendo per un’altra sola stagione, ma senza trovare molto spazio, sempre a causa di qualche infortunio.

«Firenze rimarrà sempre nel mio cuore. Sono arrivato a 18 anni, dal mio paese. Ero giovanissimo, è stata la tappa più importante della mia carriera», racconta a Cronache. Impossibile dimenticare quei primi passi da ragazzino: «Seguo sempre la squadra, sono contento che stia andando molto bene perché i suoi tifosi sono fantastici e se lo meritano». Proprio lì ha condiviso lo spogliatoio con Dušan Vlahović: «Per me è tra i 3 attaccanti più forti al mondo. Raramente ho visto giocatori con un’attitudine al lavoro maggiore della sua. Quando si è trasferito alla Juventus è stato un grande passo, e penso che abbia dimostrato il suo talento. È ancora giovane, poi. Abbiamo giocato insieme e ha un talento enorme. Non si vedono spesso giocatori così forti». E non deve aver paura delle critiche: «Conoscendolo, lo motivano e basta».

Grandi giocatori ne sta affrontando anche adesso ne LaLiga: «Penso ai brasiliani… ma su tutti a Raphinha. In questo momento è in una forma strepitosa. Un giocatore veramente eccezionale. Difficile fermarlo, devi sempre stare attento con lui». Salvare il Leganés è un obbligo: «Sappiamo che è difficile, dobbiamo continuare a lavorare e ragionare partita dopo partita».