Neymar, attaccante del Paris Saint Germain, ha parlato a Eleven Sport Pt, dopo la vittoria ottenuta contro il Manchester United.
LAMENTELE – «No, non mi sono lamentato della mancanza di qualcosa da parte dei miei compagni di squadra. La gente ha frainteso quello che volevo dire. Abbiamo sempre avuto un buon spirito tra di noi. Ma in campo ci mancava qualcosa, dovevamo semplificare le cose, correre l’uno per l’altro, aggiustare i dettagli, tatticamente, mentalmente. Abbiamo sempre avuto un grande gruppo, c’è una bella atmosfera. Bisogna dare di più in campo, aiutare di più i nostri compagni di squadra, aiutare con la marcatura. Questo è più quello che volevo dire. Oggi abbiamo dimostrato di poter giocare a un livello superiore, correndo e lottando insieme. E ovviamente non ci manca la qualità».
EUROPA LEAGUE – «Ecco perché ho detto che dovevamo cambiare atteggiamento, altrimenti avremmo potuto dimenticare il nostro sogno di Champions League. Ma siamo cambiati. E oggi il nostro sogno contiene più vita. Ovviamente non sono mai stato eliminato in Champions League (fase a gironi) né giocato in Europa League. Non mi è mai passato per la mente e non è mai andato bene. Quando arrivano questi momenti difficili, sono in grado di evolvermi e assumermi le mie responsabilità. Non sono venuto qui per giocare in Europa League».
LEADER – «Mi sono sempre sentito un leader, da quando avevo 17 anni, non ho mai avuto bisogno di fasciare per sentirmi in quel modo. Oggi sono una figura al PSG. Tutto quello che posso fare in campo ha un impatto sui miei compagni di squadra e quello che voglio è aiutarli, dare il meglio di me stesso. Sono un ragazzo molto fastidioso in campo, seguo molto i miei compagni di squadra, ma sono anche pronto ad accettare le critiche, anche su me stesso. Non sono intoccabile. Tutti stanno combattendo per la stessa cosa. Sono molto felice di poter aiutare i miei compagni di squadra».