Se l’Inter è il miglior attacco della Serie A non è solo merito della Lu-La, della coppia Lukaku–Lautaro. I 45 gol realizzati in campionato sono infatti frutto di un lavoro corale, che ha mandato in rete 12 giocatori in rete in 18 giornate. Come evidenziato dalla Gazzetta dello Sport, i nerazzurri hanno imparato a gestire le gare. Lo dimostrano i 23 centri negli ultimi 30 minuti di partita, molti decisivi per rimontare diversi match. La squadra di Conte, quindi, sembra star bene fisicamente e sa di poter segnare in ogni momento.
Cosa manca
Con il 3-5-2 l’Inter ha ritrovato un po’ di equilibrio, anche se il vero obiettivo dell’allenatore pugliese è tornare ad essere anche la miglior difesa. Per ora si accontenta di risultare la formazione che tenta meno dribbling in A. Un dato che può significare meno estro e fantasia, ma anche che la manovra funziona, perché si arriva in porta tutti insieme. Non è certo un caso che tra i primi marcatori ci sia gente come Hakimi, che curiosamente ha realizzato 4 dei suoi 6 gol di sinistro, il piede “peggiore”. All’Inter, però, mancano i gol da fuori (solo tre) e soprattutto quelli su punizione. L’ultima rete in questo fondamentale, infatti, risale al 17 aprile 2018, quando Cancelo avviò il 4-o al Cagliari a San Siro.