Come ricorda, tra gli altri, il sito del Governo nella pagina per l’antisemitismo, il numero 88 è considerato una sorta di “abbreviazione” del saluto nazista Heil Hitler. I due numeri, 8-8, ha ribadito anche in questi giorni Milena Santerini, Coordinatrice Nazionale per la lotta contro l’antisemitismo presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, «nell’uso che ne viene fatto normalmente da vari attivisti neo-nazisti, corrispondono a due H (ottava lettera dell’alfabeto) e alludono “in codice” al saluto Heil Hitler». Da qui le parole rivolte alle squadre di Serie A (e ovviamente a cascata nelle categorie minori), che sono «fermamente invitate a non usarlo nelle maglie, anche se qualche giocatore fosse inconsapevole del riferimento». Motivo per cui c’è da aspettarsi che nel prossimo campionato non vedremo nessun 88 sul retro della maglietta.
Il numero 88 in Serie A
Tra chi dovrà cambiarlo c’è sicuramente Mario Pasalic dell’Atalanta, che lo usa da diverse stagioni, al quale si è aggiunto dopo il mercato di gennaio il giovane polacco Mateusz Praszelik dell’Hellas Verona, non senza polemiche appunto, che ritornano puntuali ogni volta che un giocatore sceglie l’88. C’è passato pure Gigi Buffon, che lo utilizzò in amichevole nell’estate 2000, per esempio in un Parma-Valencia, prima di cambiare. Stessa situazione di Borriello, che cambiò idea alla svelta una volta trasferitosi alla Roma come richiesto anche dalla comunità ebraica.