Roberto D’Aversa, tecnico del Parma, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del derby con il Bologna. Queste le sue parole, riportate da tuttomercatoweb.com.
CONDIZIONI – «A livello numerico non siamo messi benissimo ma siamo abituati. Affronteremo un derby con difficoltà numeriche che ci porteranno a dare qualcosina in più per far sì che non influenzino il risultato. Quello che abbiamo dimostrato in questi anni è che ci siamo sempre riusciti a compattarci nelle difficoltà. Abbiamo lavorato e considerando le caratteristiche di chi penso di mandare in campo, quello che devo fare è far rendere al meglio i miei ragazzi. Sono convinto che faremo una grande prestazione, consci del fatto che si possono avere difficoltà numeriche ma dobbiamo dare qualcosa in più».
BOLOGNA – «Loro sono molto organizzati, portano intensità in entrambe le fasi. Difficilmente concedono il fraseggio agli avversari, sono molto organizzati e portano intensità nell’aggressione in avanti. Hanno il coraggio di rimanere in parità numerica dietro, dovremo esser bravi a saper leggere, Orsolini, Sansone, sono giocatori di qualità. Sappiamo come intraprendono le fasi, indipendentemente dal sistema di gioco quello che conta è la voglia di portare a casa il risultato. Veniamo da una vittoria importante e da una pausa. Chi è rientrato dalla nazionale deve essere bravo a rientrare nel campionato, loro faranno tutto per vincere e noi dovremo fare di tutto per portare a casa il risultato».
MIHAJLOVIC – «Dal punto di vista sportivo si è parlato della panchina d’oro. Io gliela darei per quello che ha fatto l’anno scorso, deve essere un riconoscimento in cui saremmo tutti felici. E’ un esempio per chi si può trovare in questa situazione, è un esempio per tutti, ci deve far dare più valore alle cose normali. Per me è un esempio sia come allenatore che come spessore umano. Mi sarebbe piaciuto vederlo in panchina».
ARBITRI – «Questi incontri sono utili perché possono chiarire alcune dinamiche. Soddisfazione massima non ci sarà mai perché l’errore è umano e ci sarà sempre. Con la tecnologia si spera ci siano meno errori, statisticamente si è migliorato ma anche per ammissione loro qualche errorino c’è stato. Non è un problema di errore perché li commettiamo tutti, arbitri o allenatori, quello che infastidisce è la la diversa interpretazione di alcuni episodi. Le regole a volte danno diverse interpretazioni, credo che queste riunioni servano anche per capire meglio regolamento e dinamiche, sperando che ci siano meno errori».
KULUSEVSKI – «E’ un 2000 sotto osservazione da parte di grandi club, sta a noi tutelare il ragazzo per evitargli certe situazioni».
CORNELIUS – «Speravo non mi faceste questa domanda. Penso che ci debba essere rispetto e professionalità perché come è giusto che i giocatori vadano in nazionale, è giusto capire il percorso da cui arrivano. Ci siamo già passati per Kucka, ci siamo ricapitati con Cornelius con lui che giocava con un problema alla schiena e la specifica per giustificare che si è fatto male all’altro flessore come per dire che non è colpa di nessuno. Io penso che ci sia stata un po’ di leggerezza e che ci debba essere più rispetto per i club. Nel momento in cui un giocatore non è in condizione o ha difficoltà a giocare in nazionale, che è importantissima, sia chiaro, ma uno ci va per quello che fa con il club. Questo infortunio mi ha dato molto fastidio, poteva accadere lo stesso ma ci vuole rispetto. Si poteva almeno sentire per prendere una decisione insieme, ma ormai non si può tornare indietro. Spesso e volentieri i furbi hanno sempre la meglio».