Il Parma che sogna l’Europa ha un segreto nascosto che ogni tanto mostra al campionato intero. Si chiama Andreas Cornelius, l’attaccante che si cela in panchina come può fare l’asso nella manica dello stratega, ma al momento di scendere in campo e di chiudere i conti si trasforma in un Jolly: quattro gol – su sei messi a segno – da subentrato. Riserva di lusso o bomber di scorta, chiamatelo come volete.
PRESTAZIONI DA MONTAGNE RUSSE
Nei momenti di difficoltà, mister D’Aversa sa su chi affidarsi. Un po’ come faceva Gasperini all’Atalanta, la prima squadra italiana di Cornelius. Ricordi in chiaro e scuro per il danese nell’avventura a Bergamo: un avvio positivo – con due gol nelle prime nove giornate – non è bastato per fare da contrappeso all’errore del rigore decisivo nelle qualificazioni ai gironi di Europa League della stagione successiva. E così, la bilancia del giudizio ha finito per pendere tutta da una parte, quella della cessione.
LA SVOLTA
La storia di Cornelius è un po’ come quella di un pacco postale senza destinatario. Prestito al Bordeaux, ritorno all’Atalanta – solo formalmente – e nuova avventura. Questa volta a Parma, che sembra aver rigenerato il calciatore tanto quanto finora ha fatto Cornelius con i ducali. Bravo, mister D’Aversa, a capirne le potenzialità da subentrante. E così i numeri sono stati soltanto la conseguenza: quattro gol – su un bottino di sei reti in totale – messi a segno a gara in corso. L’ultimo zampino ieri sera, entrato in campo al 70′ e sul tabellino soltanto due minuti dopo: 2-0, risultato sigillato e altri tre punti per un Parma attaccato al treno europeo. “Nei top-5 campionati solo Ángel Rodríguez del Getafe ha fatto meglio: 6 gol dalla panchina su 8 complessivi” – racconta numericamente Opta. Si, il segreto del Parma ha un nome e un cognome: Andreas Cornelius.