Perché i campioni hanno scelto proprio quel numero di maglia?

by Redazione Cronache

Perché i campioni hanno scelto proprio quel numero di maglia? 

Chiunque di noi se lo è chiesto almeno una volta.

Curiosità, aneddoti, motivazioni stravaganti, ma anche banali e scontate. Tutto quello che c’è da sapere sui motivi che hanno spinto i grandi campioni del calcio moderno a scegliere il numero di maglia che li ha poi consegnati alla storia.

Ricardo Kaká – 22

Semplice, Ricardo è nato a Brasilia il 22 aprile del 1982. Lo sceglie quando arriva al Milan dal San Paolo, squadra in cui cresce e debutta tra i grandi dove però vestiva la numero 8 che riprenderà poi al Real Madrid tra il 2009 e il 2013. Lo riprende quanto torna in rossonero nel 2013-2014, ma al momento del suo definitivo addio promette: «Non indosserò più la maglia numero 22, volevo lasciare questo segno anche ai tifosi del Milan. In Brasile credo che indosserò il numero 8 e poi in America il 10. E così sarà».

Emiliano Viviano – 2

Quando arriva alla Sampdoria nell’estate del 2014, l’ex portiere dell’Arsenal opta per il numero 2. Molto particolare per un estremo difensore. «L’1 non era disponibile e dal momento che volevo un numero tra quelli che una volta indicavano un giocatore titolare (fino all’11, ndr), il 2 era l’unico libero e l’ho preso». Lo mantiene per tutta la sua avventura in blucerchiato e lo veste nuovamente nei sei mesi alla Spal da gennaio a giugno 2019.

Federico Bernardeschi – 33

«Mi faccio il segno della croce perché credo molto in Dio. Per questo ho scelto il 33». Il talento di Carrara lo aveva raccontato qualche tempo fa in un’intervista alla TV ufficiale della Juventus. Tra Firenze e Crotone aveva indossato la 29 e la 10.

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Johan Cruijff – 14

Qui la verità si mescola con il mito e la leggenda. Gerrie Mühren, suo compagno di squadra, infatti che Johan, solitamente, indossava il 9, ma un giorno, prima di una gara di campionato, non si trova la maglia di Mühren. Cruijff decide quindi di cedergli il suo 9 e prendersi il 14: l’Ajax vince e, per scaramanzia, il Profeta del gol non abbandonerà più quella maglia diventata poi iconica. Ma proprio lo stesso Cruijff diede un’altra versione. I lancieri, in quella stagione, decidono di adottare una numerazione personalizzata da mantenere per tutta l’annata. Johan, infortunato, trova disponibile solamente il 14 al momento del suo rientro in gruppo. Decidete voi a quale storia credere: il romanticismo calcistico sicuramente non manca.

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Fabio Quagliarella – 27

Da sempre il numero di maglia del bomber di Castellammare di Stabia. Il motivo è veramente profondo. Ai tempi delle giovanili della Nazionale, il suo migliore amico Niccolò Galli (figlio di Giovanni, ex portiere, ndr) scompare tragicamente in un incidente stradale a soli 17 anni. Fabio decide così di vestire la numero 27, lo stesso numero che aveva Niccolò nel giorno del suo esordio in Serie A con il Bologna.

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