Perché i campioni hanno scelto proprio quel numero di maglia?

by Redazione Cronache

 

Alessandro Nesta – 13

«Nessun significato. Un caso. Ero ragazzino, nessuno la voleva e l’ho presa io che ero l’ultimo». Sandro ha raccontato così perché quel numero, ai tempi della Lazio, sia finito e rimasto sulle sue spalle per tutta la sua carriera. Riflettendoci su, nato per caso, proprio quell’abbinamento ‘Nesta 13’ è stato consegnato all’immaginario collettivo e se oggi tanti ragazzi che giocano in difesa sognano di vestire quel numero, beh, è lecito porsi qualche domanda. Il capitano del Milan, Alessio Romagnoli, ne sa qualcosa.

Sergio Ramos – 4 e 15

Il capitano goleador del Real Madrid ha il numero 4 sulla schiena fin dalla sua prima stagione con i Blancos, nel 2005-2006. La scelta è per pura ammirazione e stima nei confronti del suo idolo Fernando Hierro, ex leggenda delle Merengues negli anni ’90 e i primi del nuovo millennio. In Nazionale, invece, Ramos veste la numero 15 per ricordare l’amico ed ex compagno al Siviglia, Antonio Puerta, deceduto il 28 agosto 2007, a soli 22 anni, in seguito a complicazioni dovute a una serie di infarti avuti dopo la prima giornata di campionato.

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Zlatan Ibrahimovic – 21

Tornato al Milan a gennaio 2020, l’attaccante svedese ha spiegato di aver lasciato scegliere i propri figli, Maximilian e Vincent, i quali hanno indicato il numero 21. Nella precedente esperienza in rossonero, Zlatan aveva la 11, mentre lo si ricorda con l’8 all’Inter, il 9 all’Ajax, alla Juventus e al Barcellona e il 10 al Paris Saint-Germain.

Neymar Junior – 10

Quando ha firmato per il PSG, il numero di maglia è venuto di conseguenza. La stella brasiliana ha preso la 10 e, sembrerebbe, anche su volontà della dirigenza parigina nel voler proseguire la ‘tradizione’ dei dieci verdeoro all’ombra della Tour Eiffel: il primo era stato Ronaldinho nel 2002-2003.

Josip Ilicic – 72

Quando il Palermo lo acquista dagli sloveni del Maribor, nell’estate del 2011, Josip vorrebbe la maglia numero 27 che però è già del Flaco Pastore. Così il fantasista dell’Atalanta decide di invertire le due cifre: da quel giorno il 72 non lo abbandonerà mai.

 

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