di Andrea Sperti
La Lazio è ancora in lotta per un posto nella prossima Champions League. Il club biancoceleste, infatti, ha 5 punti di ritardo rispetto a Milan, Juventus ed Atalanta ma deve ancora recuperare la sfida contro il Torino e, con una vittoria in quel match, potrebbe avvicinarsi sensibilmente ad un piazzamento europeo. La formazione di Inzaghi gioca un calcio veloce, fatto di riconquista rapida del pallone e ripartenze, grazie anche alle qualità tecniche di Milinkovic-Savic e Luis Alberto, che spesso giganteggiano in mezzo al campo, ed alla velocità di Correa ed Immobile, due attaccanti bravi ad attaccare la profondità, aggredendo subito lo spazio.
Che problema la fase difensiva
L’unico problema della squadra biancoceleste in questa stagione è rappresentato dalla difesa. La retroguardia laziale, infatti, subisce troppi gol e le tante reti incassate spesso condizionano le gare dei biancocelesti, che non riescono mai a vivere dei finali di partita in modo tranquillo. Analizzando i dati delle ultime due stagioni, si può notare come la Lazio abbia incassato già più gol rispetto ad entrambe le annate, nonostante nel 2018/2019 la formazione di Inzaghi ha poi chiuso all’ottavo posto in classifica, senza nemmeno conquistare un posto in Europa League. Anche la scorsa stagione, nonostante il crollo dovuto al post lockdown, Radu e compagni hanno subito meno reti, dimostrandosi abili a chiudere ogni spazio e bravi nel respingere le sortite offensive degli avversari. In questa stagione, però, la Lazio sta davvero incassando troppo ed i dati lo testimoniano in modo eloquente.
I biancocelesti, nelle ultime gare di campionato, hanno subito 2 reti dal Crotone, 3 dal Benevento, 5 dal Napoli e 3 dal Genoa. Con calabresi, sanniti e rossoblù il successo è arrivato lo stesso, ma la formazione di Inzaghi ha dovuto faticare e non poco per ottenerlo, mentre contro i partenopei è arrivata una sonora sconfitta per 5 a 2, frutto di una fase difensiva a tratti disastrosa. La sfida con gli azzurri ha messo a nudo tutte le fragilità dei capitolini, che ancora devono trovare la definitiva quadratura del cerchio.
Non è solo colpa dei difensori
Il reparto difensivo ha dovuto fare spesso a meno di Luiz Felipe, difensore bravo sia nell’anticipo che nel posizionamento. Anche Musacchio, arrivato nel mercato di gennaio, non ha dato un contributo rilevanti e domenica pomeriggio contro il Genoa è mancato anche Acerbi, probabilmente il miglior difensore presente in rosa. Marusic, dal canto suo, ha bisogno di tempo per adattarsi ad una porzione di campo nuova, nella quale ha molto meno spazio per spingere e deve stare più attento alla posizione. Le alternative come Patric ed Hoedt non danno troppa sicurezza al reparto e per Radu il peso dell’età inizia a farsi sentire, sebbene il difensore
Il problema dei gol subiti non è, però, da ascrivere esclusivamente alla retroguardia biancoceleste. Il centrocampo, infatti, fa poco filtro, vuoi per le spiccate doti offensive dei suoi interpreti e vuoi per un rendimento non sempre al top di Lucas Leiva, vero equilibratore della truppa di Inzaghi. Anche l’ex Liverpool non ha un sostituto reale in squadra, perché Cataldi ha più caratteristiche da mezzala ed Escalante e Parolo non rappresentano il prototipo di regista che intende l’allenatore biancoceleste. Milinkovic-Savic e Luis Alberto, come detto, riescono a creare connessione fantastiche con i due attaccanti, ma faticano e non poco quando si tratta di difendere, nonostante il ruolo che occupano in campo li costringa a dare una mano anche in fase difensiva. La differenza e la difficoltà nel non subire gol è stata palese, poi, nel doppio confronto negli ottavi di Champions contro il Bayern Monaco. Il tecnico Simone Inzaghi ha usato queste parole in conferenza stampa alla fine del match d’andata dell’Olimpico contro i bavaresi, terminato 4 a 1 per la formazione ospite:
«Tre gol ce li siamo fatti noi e questo è il dispiacere più grande. Abbiamo contribuito ai loro gol, è una serata storta, ma dobbiamo andare avanti e sarà uno step di crescita importante. Era una partita molto, molto importante, abbiamo iniziato in maniera contratta e certi episodi ci hanno girato contro e se uno ci fosse girato a favore sullo 0-0 parleremmo di un’altra gara. Avremmo dovuto giocare in maniera diversa anche se la squadra ha sempre cercato di restare in partita. Abbiamo avuto anche discreti sviluppi, ma poi dopo il primo gol subito la squadra si è un po’ impaurita e non siamo riusciti a ribaltare, avrei preferito giocarmi la gara con un episodio a favore».
Cosa fare per migliorare?
Errori individuali e approccio alla partita sbagliato. Questo negli anni ha condizionato la Lazio e non le ha permesso di lottare fino alla fine per vincere il titolo che forse, almeno lo scorso anno, fino a marzo avrebbe meritato. Il tecnico biancoceleste domenica pomeriggio, invece, nel post partita della sfida vinta 4 a 3 contro il Genoa ha già fatto un piccolo accenno al mercato, dicendo che la squadra sarà rafforzata per il prossimo anno. Di certo il presidente Claudio Lotito ed Igli Tare dovranno provare ad acquistare giocatori funzionali al progetto ed all’idea di gioco del loro allenatore, evitando di perdere i pezzi da novanta presenti in rosa. Gli investimenti più grandi dovrebbero riguardare proprio il reparto difensivo, vero tallone d’Achille della squadra che, sistemata la difesa, potrebbe pensare di raggiungere traguardi importanti e prestigiosi.
I biancocelesti hanno un calendario complicato e nelle ultime 5 partite affronteranno Fiorentina, Parma, Roma, Torino e Sassuolo. La formazione toscana lotta per la salvezza, mentre la squadra di D’Aversa è matematicamente retrocessa in Serie B dopo la sconfitta subita nel posticipo di ieri contro il Torino. Il derby con la Roma potrebbe rappresentare il vero crocevia del campionato e delle ambizioni della Lazio, mentre le ultime due gare saranno decisive solo se la truppa capitolina arriverà alla penultima ancora in lotta per un posto in Champions League. Se la Lazio vuole continuare a cullare questo sogno, deve assolutamente blindare la difesa, provando a prendere meno gol possibili da ora in avanti.