di Andrea Sperti
Rafael Toloi è uno dei difensori più importanti della rosa dell’Atalanta. Il centrale difensivo brasiliano compie oggi 30 anni, quasi tutti vissuti a difendere dai pericoli avversari la porta alle sue spalle.
Più che celebrare il giocatore, oggi vorremmo capire i motivi per i quali la Roma ha deciso di non puntare su di lui, dopo essere stata la prima a portarlo in Italia, nel mercato invernale della stagione 2013/2014. Il club capitolino, infatti, ha prelevato il ragazzo dal San Paolo, in prestito oneroso di 500 mila euro e con la possibilità di riscatto fissata a circa 5,5 milioni di euro.
L’avventura in giallorosso
La sua esperienza in giallorosso, però, non è stata esaltante. Il suo bottino finale ammontava a 5 partite, per un totale di 379’ giocati, e pochissime occasioni per dimostrare il suo valore. A fine anno Toloi, salutata la capitale, è tornato in Brasile, disputando l’ennesima ottima stagione, che gli ha poi permesso di tornare in Italia, questa volta per vestire la maglia dell’Atalanta.
Il direttore sportivo della Roma nel 2014 era Walter Sabatini, un dirigente dalla grande esperienza ed un fine conoscitore del calcio internazionale, che quella volta però ha sbagliato clamorosamente, non credendo in un giovane di assoluto valore. Probabilmente l’investimento da effettuare è sembrato troppo costoso, ma con il senno di poi la Roma avrebbe avuto a disposizione un difensore completo e bravo con i piedi.
Esplosione e consacrazione a Bergamo
A Bergamo, al contrario di quanto accaduto con la società giallorossa, hanno deciso di investire su Toloi ed adesso possono godere delle sue prestazioni. Difficilmente in Europa si trova un difensore con le sue caratteristiche e la sua esperienza, quella che ha acquisito anche in ambito europeo proprio con la maglia della sua Atalanta.