di Andrea Sperti
Ci sono rapporti che nascono in un attimo e durano per sempre o almeno fino a quando si vuole. Quello tra Matteo Pessina e la sua Atalanta pare un amore a prima vista, uno di quelli destinati a rimanere nel tempo, al di là delle scelte future.
Milan e ripartenza
Il centrocampista e la sua squadra hanno in comune lo stesso passato e probabilmente anche lo stesso futuro. Matteo è partito dal basso, anzi ripartito. L’esperienza al Milan l’ha vissuta quando era ancora un ragazzino, senza la testa giusta e la maturità di oggi.
Non ha avuto paura, però, ed ha ricominciato. Quasi da zero. Tanta Serie C, con Monza, Lecce, Catania e Como. Solo nell’ultima avventura ha saputo esprimersi al meglio, facendo conoscere a tutti le sue qualità, quelle che ieri hanno ammirato anche in Europa i pochi che non lo avevano ancora visto giocare.
Lui come la sua Atalanta dicevamo. Si, perché anche il progetto dei bergamaschi parte da lontano, dalla Serie B vissuta come un trampolino per arrivare a giocare con i più grandi della storia.
Spezia, Verona e la Champions
A La Spezia, grazie ad un’ottima stagione con i bianconeri, ha conquistato la fiducia del club nerazzurro, che ha subito deciso di puntare su di lui. Verona, però, è stata la tappa fondamentale della sua carriera, quella nella quale è cresciuto di più grazie ad un maestro di calcio come Ivan Juric, non a caso discepolo di Gian Piero Gasperini.
In questa stagione inizialmente ha trovato poco spazio anche a causa di alcuni problemi fisici, ma da un certo punto in poi è diventato un giocatore quasi insostituibile, soprattutto dopo la partenza di Gomez.
Sfida all’idolo di sempre
Ieri, contro il Real Madrid, ha coronato il suo sogno: sfidare l’idolo di sempre Kroos. Durante il match, poi, ha dimostrato di poter giocare a certi livelli ed, anzi, è stato tra i migliori in campo dei suoi, correndo per 95 minuti senza mai fermarsi.
Gambe, polmoni e tanta tecnica. Se continua così chissà, magari un giorno sarà lui ad essere l’idolo dei suoi avversari.