Pirlo si racconta: «Ho avuto grandissimi allenatori. Un piacere allenare CR7»

by Redazione Cronache

Andrea Pirlo, nuovo allenatore della Juventus, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di UEFA.com, parlando dell’inizio della nuova avventura sulla panchina del Genoa.

STUDIO – «Gli anni che sono stato fermo ho iniziato a studiare e ho visto che questa passione cresceva giorno dopo giorno, il passo di diventare allenatore è stato automatico».

RIFERIMENTO – «Ho avuto la fortuna di avere grandissimi allenatori, da Lucescu che è stato il primo passando per Lippi e Ancelotti, poi Conte e lo stesso Allegri. Ho avuto la fortuna di avere dei top mondiali e sono contento di aver lavorato con loro».

GUARDIOLA – «Guardiola è un esempio per tutti, dimostra e ha dimostrato di essere il migliore o uno dei migliori fin da quando allenava le giovanili del Barcellona. Per un allenatore giovane che inizia ad allenare e ha voglia di proporre un calcio propositivo credo sia il modello da seguire. Poi ognuno ha le sue idee che porta avanti però lui è un simbolo per tutto il movimento calcistico».

EX COMPAGNI – «Una bella sensazione, forse per loro non è stato facile all’inizio vedermi come allenatore, ma poi in pochissime ore l’hanno capito ed è stato facile cambiare questo atteggiamento. Credo possano darmi una grossa mano, sanno cosa vuol dire giocare nella Juve, cosa vuol dire vincere e lavorare con me negli anni in cui abbiamo giocato con me alla Juventus. Sanno lo spirito che voglio portare a questa squadra, saranno di grosso aiuto».

NUOVI ACQUISTI – «Sono giocatori giovani e di grande qualità, che hanno prospettive di miglioramento. Quando finisce un ciclo è giusto ripartire con gente giovane. Siamo riusciti ad acquistare questi ragazzi e col tempo speriamo possano crescere e diventare grandi campioni come lo sono stati quelli di qualche anni fa».

CRISTIANO RONALDO – «Sono molto contento di lavorare con lui, è il simbolo del calcio mondiale e averlo tutti i giorni a disposizione, vederlo allenare, fa enormemente piacere a me e a tutta la squadra. Lavora a 35 anni come un ragazzino e ha ancora la stessa passione, è un esempio per tutti».

CHAMPIONS LEAGUE – «È una competizione in cui sono tutte forti, devi affrontare tutte con la massima attenzione ed entusiasmo. In Champions è molto dura, dipende anche dai momenti. Per me il periodo più difficile è quello di marzo, quando trovi squadre con preparazione diversa e lì devi essere anche fortunato nell’avere un sorteggio un po’ più abbordabile».

OBIETTIVO – «L’obiettivo deve essere quello di proporre sempre un calcio offensivo e avere padronanza del gioco. Di andare in ogni stadio per imporre il nostro gioco. Poi che si giochi al Bernabeu o un altro stadio per noi non cambia nulla».