Il tecnico della Fiorentina ed ex ct della Nazionale italiana, Cesare Prandelli, ha parlato così a Radio Uno.
AZZURRI – «Noi italiani quando le cose vanno bene cerchiamo sempre delle negatività. Credo che Mancini stia facendo un gran lavoro: ieri ne mancavano 20 e nonostante questo l’Italia ha vinto. Vorrei sottolineare che questo è un lavoro che parte da lontano, dal 2010. Negli anni i ragazzi hanno fatto grandi risultati anche a livello internazionale. Hanno una base di lavoro collettivo importante».
OBIETTIVI DELLA VIOLA – «Rispondo come ho risposto ai dirigenti: penso che sia una squadra con un motore interessante, bisogna capire la strada da percorrere insieme per esaltare le caratteristiche. L’unico obiettivo al momento è di crescere come squadra e come mentalità. Al momento non puoi avere un obiettivo ben preciso».
RIBERY – «Franck ha 25 anni di carriera, non lo devo scoprire certo io. Quando hai un campione nella tua squadra non puoi dargli la responsabilità di tutte le manovre, anche perché prenderebbe troppe botte. Ha una capacità di lettura che potrebbe essere interessante vederlo in altre zone di campo sempre finalizzate alla realizzazione. Sul fronte offensivo può giocare dappertutto».
ATTACCO – «Abbiamo tre giocatori con ottime qualità. L’importante è che non pensino che siano già arrivati. Ho allenato Kouame e Cutrone e penso che abbiano grande voglia di migliorare. Lo devono fare soprattutto nei tempi di gioco. Conosciamo Patrick: spesso spende troppe energie che la punta non dovrebbe fare. Si dovrebbe muovere solo per la realizzazione. Importante che non perdano l’entusiasmo: abbiamo cinque cambi e giocheranno tutti».
FUTURO – «Un mio ingresso in società con Sarri in panchina? Mi sembra fantacalcio. Con la società abbiamo parlato per due ore di calcio e in 30 secondi abbiamo trovato l’accordo. Io per la Fiorentina non ho richieste, voglio solo dimostrare di poter allenare questa squadra. Credo molto in me e in questa società, tanto che a battuta gli ho detto: ‘Tra due-tre mesi sarete voi a contattarmi per chiedermi il rinnovo’. Mi piace molto la famiglia che è stata creata da Commisso. Il marchio della Fiorentina deve essere importante e rispettabile dappertutto».
DISCORSO – «Ai ragazzi l’ho detto subito: per la prima volta avete un allenatore tifoso. Spesso succederà che interpreterò le partite come lo farebbero i tifosi. Conosco Firenze e questa piazza stimola tantissimo. Chiede molto ma ti dà tutto. Se i giocatori danno tutto, questa città ti applaudirà sempre. Sarà difficile rifare i 5 anni miei precedenti, ma io penso solo avanti e al mio lavoro».