di Gabriele Buzzalino
I numeri: 2,05 contro 1,2. Il primo dato rappresenta la media di punti a partita della Sampdoria Primavera, il secondo riguarda la prima squadra blucerchiata. Nel rispettivo campionato, i ragazzi Under-19 stanno senza dubbio stupendo, dando una sonora lezione ai ‘grandi’ di Claudio Ranieri. Dopo 18 gare di campionato Primavera 1, la Samp è prima con 37 punti, due in più della Roma, in seguito al pareggio dei giallorossi con la Fiorentina e al successo dei liguri nel derby contro il Genoa. Un risultato fin qui grandioso, che premia un settore giovanile che negli ultimi anni stava faticando a trovare risposte convincenti.
L’ultima volta che la Primavera della Sampdoria portò a casa un trofeo era la stagione 2007-2008. Quell’anno i ragazzi di mister Fulvio Pea conquistarono sia campionato che coppa, oltre alla Supercoppa l’anno dopo. Nell’11 titolare figuravano alcuni futuri giocatori di Serie A, come Jonathan Rossini, Eramo, Marilungo, Fiorillo e Poli. Adesso il presente appartiene a un’altra generazione, un altro gruppo di giocatori, che cercheranno di emulare le gesta di chi è venuto prima, pur con tante partite ancora da giocare.
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Le statistiche
Facendo un confronto con la media punti della prima squadra, si nota come i giovani blucerchiati siano molto più incisivi nel loro campionato. Nessun avversario può dirsi tranquillo di affrontare la Sampdoria Primavera, come ogni capolista che si rispetti. In 18 partite, solo 3 squadre hanno battuto Tufano & co. e 4 hanno pareggiato. Impressionante però come il dato cambia se si pensa al fatto che dopo la terza giornata, a ottobre, i liguri non hanno più giocato fino a gennaio. Stando solamente al periodo post ripresa, la Samp ha vinto tutte le gare con solo 3 pareggi e un’unica sconfitta contro l’Atalanta, campionessa in carica.
Dopo un periodo iniziale molto scosso, in cui probabilmente è pesato il cambio di allenatore, i blucerchiati hanno dato sfogo a tutto il loro potenziale. In seguito alle sconfitte contro Inter e Genoa e al pari contro la Lazio, la sosta forzata ha permesso alla squadra di riorganizzare le idee e dimostrare che tutto è possibile. Chi se lo sarebbe mai aspettato?
Conclusioni e gol
Non molti, certamente, ma sicuramente i calciatori e lo staff tecnico che, come testimoniato in alcune interviste, hanno sempre lavorato in attesa della ripresa. Analizzando le partite dalla terza giornata in poi, nessuno ha segnato quando la Sampdoria: nel campionato Primavera ha realizzato 36 gol, 35 nelle gare ora prese in analisi. Roma e Fiorentina, che attualmente hanno messo a segno lo stesso numero di reti, dalla quarta giornata sono rispettivamente terza e seconda dietro ai blucerchiati, a quota 27 e 31. Non si può dire lo stesso dal punto di vista della difesa, ma poco ci manca. Attualmente la Sampdoria ha subito 18 gol, con solo Inter e Roma ad aver fatto meglio e al pari di Milan e Spal. Dalla quarta giornata, le reti incassate diventano 13, una in più dei nerazzurri, due in più dei giallorossi. I ferraresi però ne hanno subita una in più e i rossoneri, a quota 16, ben tre.
Coerentemente con quanto detto, la squadra di Tufano fa della fase offensiva il suo gioco, ma potrebbe perfezionare la difesa. I tiri effettuati a partita sono 11.88, seppur solo il 38.6% di essi sia indirizzato verso la porta. Questo però non è figlio della rinascita della squadra a partire da gennaio, visto che le gare con più conclusioni effettuate sono la recente vittoria per 0-3 contro il Torino e il famoso pareggio contro la Lazio alla seconda giornata. 18 tiri in quelle occasioni, con 6 di questi nello specchio nel primo caso e 5 nel secondo. In media la Samp segna ogni 10 conclusioni effettuate e spesso questo ha causato risultati deludenti o inferiori alla quantità di occasioni prodotte. Un esempio risale al match di febbraio contro il Sassuolo, in cui i blucerchiati pareggiarono 0-0 con 8 tiri, 2 dei quali in porta. La partita con la percentuale più bassa di tiri nello specchio però coincide sorprendentemente con una vittoria. Stiamo parlando dell’1-0 contro il Milan, in cui nell’unica volta su 8 in cui la Sampdoria andò a calciare verso la porta con Yayi Mpie, trovò il gol decisivo.
Possesso palla e costruzione
D’altra parte, si potrebbero perfezionare altri aspetti, come ad esempio la quantità di palloni persi. Il dato è abbastanza alto per il campionato Primavera, con 113.88 possessi persi a partita per la Sampdoria, contro 78.59 guadagnati. Il picco riguarda il pareggio contro la Roma, che in quel momento guidava la classifica. In quell’occasione i blucerchiati hanno concesso ai giallorossi 135 nuovi possessi, due in più rispetto a quanto fatto nella vittoria per 2-1 contro la Spal. Nelle uniche due volte in cui il dato non superò la tripla cifra, la Samp ne perse ‘solo’ 99 e 96 contro il Torino e contro il Genoa, proprio nell’ultima giornata disputata.
Il possesso palla, per bilanciare la questione, è molto equilibrato, con una media del 51.58% a partita. Ironia della sorte, il picco di 60.67% coincide con l’unica sconfitta da gennaio in poi, il 3-1 contro l’Atalanta. Questo si spiega dal momento che nella partita bergamaschi decisero di difendersi strenuamente. Il peggior risultato invece risale al match vinto per 4-2 contro la Fiorentina. Volendo escludere quel caso, viziato da un cartellino rosso ai danni di Angileri, dobbiamo parlare allora del pareggio contro la Roma, in cui la Samp constò di un possesso palla di 44.48%.
La differenza con la prima squadra
Tutti grandi dati che testimoniano quanto di bene sia stato fatto dalla squadra di Felice Tufano in questa stagione. Ma come mai la Sampdoria è una delle squadre del campionato Primavera 1 con una maggior discrepanza fra il rendimento degli Under 19 e la prima squadra? Com’è possibile che la Primavera sia la squadra più temuta di tutte le 16, mentre i ‘grandi’ faticano a macinare un decimo posto?
Le risposte si possono trovare sotto diversi aspetti. Innanzitutto, è innegabile che la dirigenza blucerchiata sia propositiva nel migliorarsi dal punto di vista sportivo. Da quando nel 2014 Massimo Ferrero divenne presidente della Sampdoria, la maggior parte degli acquisti consistette in una serie di investimenti su giovani talenti o scommesse, con qualche innesto di esperienza a costo non esagerato per rendere la squadra competitiva. Mai i tifosi hanno potuto vedere un vero e proprio salto di qualità, nonostante con Giampaolo sulla panchina spesso ci si trovò vicini alla conquista di un piazzamento europeo. La verità è che non c’è mai stato il concreto desiderio di migliorarsi e intraprendere quel processo che ha reso celebri anche a livello europeo realtà come l’Atalanta o il Sassuolo.
La forza della Primavera
Tutto questo si dovrebbe tradurre anche dal lato Primavera, con la società della Sampdoria che ovviamente resta la stessa. La situazione però è molto diversa, principalmente perché una squadra giovanile non necessita degli investimenti di cui una prima squadra ha bisogno per migliorarsi. A parte i top club, gli acquisti sono sempre poco costosi e si tratta di calciatori che in linea di massima devono ancora farsi notare, per cui quasi una totalità di scommesse. Sull’organico, appunto, non ci sono state spese eccessive, ma la dirigenza ha investito molto su altro.
Casa Samp, per esempio, è un progetto di cui si è parlato in tutta Italia. Un luogo dove ospitare giovani provenienti dagli angoli più remoti e lontani da Genova certamente attira dei giovani talenti dalla Sicilia, come l’ultimo D’Amico, o dalla Slovenia, come nel caso dell’attuale centravanti Prelec. Questo ha favorito moltissimo l’arrivo alla Sampdoria di moltissimi ragazzi promettenti che non hanno impreziosito solo la Primavera, ma anche le altre selezioni giovanili.
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L’attaccamento alla maglia
C’è però un altro fattore, che non riguarda il lato economico. Nel calcio moderno anche le giovanili si sono riempite di stranieri, con i giovani italiani che faticano a emergere. Se si fa fatica a trovare un calciatore nostrano, figurarsi uno della stessa città del club di appartenenza. Non è sempre detto che questo incida sui risultati e le prestazioni della squadra, ma la Sampdoria sembra volercene dare prova. Nella rosa si contano molti genovesi, la maggior parte dei quali ovviamente di fede blucerchiata, come ad esempio Giordano e Trimboli fra i titolari ma anche ragazzi come Saio, Migliardi, Marrale o Gaggero. Altri arrivati successivamente in Liguria sono comunque attaccati alla maglia, essendo nel club da molto tempo, come Angileri, Obert, Montevago, Ercolano e chi più ne ha più ne metta. Per molti di questi ragazzi c’è una motivazione in più rispetto ad altri compagni o avversari. Stanno giocando per i colori che fin da bambini hanno tifato.
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Trionfare con la Sampdoria, per il capitano Trimboli, equivale a una partita vinta dai suoi beniamini mentre esulta dalla Gradinata Sud, ma moltiplicato per dieci. Un gol segnato da Marrale vale quanto 10 reti decisive nel derby di Christian Maggio o di Muriel. Per questo motivo, forse, la Sampdoria Primavera ha una marcia in più che alla prima squadra manca. E anche per questo, tifosi e addetti ai lavori sperano che il maggior numero di ragazzi possibili possa compiere il salto di qualità raggiungendo la prima squadra e coronando il tanto ambito sogno di giocare per la Sampdoria. La squadra, a personale detta del club stesso (e di alcune classifiche mondiali), con i colori più belli del mondo.
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