Spesso si parla dei benefici, in termini economici e di marketing, nell’avere uno stadio di proprietà. In Italia, però, sono solo 5 le società ad avere lo stadio di proprietà: Juventus, Udinese, Atalanta, Frosinone e Reggiana. Quello di Reggio Emilia è anche stato il primo stadio calcistico di proprietà in Italia.
La storia del primo stadio di proprietà
Siamo nel 1993 (quindi più di 15 anni prima rispetto allo Juventus Stadium, ora Allianz Stadium, ndr) e il Mirabello, storico stadio cittadino, è ormai troppo piccolo per le ambizioni della Reggiana, che, all’epoca, era appena tornato in Serie A e vedeva il numero di tifosi crescere sempre di più. Espandere il Mirabello? Impossibile, in quanto era posizionato nel pieno centro di Reggio Emilia, circondato da case ed attività commerciali.
E da qui l’idea: costruire il primo stadio interamente finanziato da privati. Come riportato dalla pagina Facebook Momenti di Sport, l’Unieco e la Consorzio 2000, due aziende del posto, pagano più o meno il 66% del totale (che era stimato in 25 miliardi di lire, ndr), ma chi paga gli ultimi 8 miliardi? La proprietà tutti quei soldi non li possedeva e un prestito era rischioso. Fu così che il club si rivolse direttamente ai tifosi per la restante parte dell’investimento, promettendo, in cambio di una partecipazione, un abbonamento valido per più anni.
Come riportato da mole24.it, 1.026 tifosi decisero di dare il loro contributo, facendo quindi partire i lavori dello stadio nel 1994. Furono sufficienti solo 8 mesi per costruire il nuovo gioiellino granata, un vero e proprio stadio all’inglese. 20 mila posti, tornelli all’entrata (al tempo non erano diffusi), telecamere a circuito chiuso, minibar e televisori per i tifosi vip.
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Nome e l’attuale proprietà
Come chiamare lo stadio? Anche in questo caso, la Reggiana anticipò i tempi. Si diede infatti il nome di Giglio, la principale azienda lattiero casearia del comune emiliano, che era anche primo sponsor del club.
La partita inaugurale fu giocata proprio con la Juventus il 15 aprile 1995, terminata con il risultato di 1-2 per i bianconeri.
Dopo il fallimento della Reggiana, lo stadio venne comprato dalla Mapei, azienda impresa titolare e principale sponsor del Sassuolo. Cambiato il nome in Mapei Stadium-Città del Tricolore, adesso lo stadio ospita le gare dei neroverdi e della Reggiana, oltre ad aver ospitato le gare del Carpi (stagione 2011-2012) nonché delle gare interne di Europa League dell’Atalanta tra il 2017 e il 2018 e per alcune gare interne del campionato 2018-19
di Luca Anastasio