di Giovanni Benvenuto
Un modo istantaneo e a dir poco frettoloso quello del Torino nell’annunciare il nuovo acquisto, quasi a volersi assicurare una pepita d’oro: tutto è cominciato nella tremenda, fredda e caotica giornata del 31 gennaio quando nel bel mezzo di telefonate e messaggini con agenti e dirigenti i granata decidono di cercare manforte nel reparto difensivo. Wilfried Singo è apparso di punto in bianco nella lista della spesa del club di Cairo. Il resto? Una girandola di voci, corse alle notizie e anche qualche curiosità in più sul nuovo gioiellino del Filadelfia.
Ivoriano, stopper e dotato di un ottimo senso della posizione. L’allora ds Petrachi l’aveva già adocchiato quando Singo giocava nella Nazionale Under 20. Poi la decisione repentina e decisa… quasi a voler dire: «Ehi, prendiamolo subito». Sono bastati solo pochi giorni per convincere Mazzarri ad arruolarlo in prima squadra e le dichiarazioni del tecnico livornese sottolineano tutte le qualità messe in luce finora: «Singo è un centrale elegante, un difensore bravo, dà l’idea di essere anche bravo con i piedi. E’ molto giovane, è un po’ leggerino forse. Però le sensazioni sono molto positive». Ma non c’è solo il calcio nella sua vita: un idolo insolito, la passione per il cibo e anche…un telefilm.
L’antidivo tra Prison Break e Dubai
Singo si definisce un ragazzo molto allegro ma allo stesso tempo riservato. Un anti-divo, come a dimostrare che a volte il mondo del calcio fatto di eccessi e lussi sfrenati sembra quasi non appartenergli. Per lui la semplicità è la chiave: ristorantino di classe? Macché! Meglio il cibo africano… magari gustato davanti a una serie tv come quella di Prison Break e con un’aranciata ghiacciata ad accompagnare il tutto.
Da ragazzino amava molto il basket ma alla fine ha deciso di cambiare sport, e possiamo solo dire che la scelta si è rivelata azzeccata. Il suo idolo? Ronaldinho, anche se lui decide di ispirarsi a N’Koulou (guarda caso suo compagno di squadra e connazionale). Meta preferita? Dubai. Singo non è mai stato negli Emirati Arabi e spera un giorno di andarci. Gli inizi al Toro fanno ben sperare e lui non ha alcuna intenzione di fermarsi. Forse come premio partita ci starebbe un biglietto Fly Emirates e perché no… gustando in aereo una fanta oltre alla sua serie preferita.