Va verso l’epilogo il caso di razzismo scoppiato durante PSG-Basaksehir, partita di Champions League giocatasi l’8 dicembre scorso.
In quell’occasione, la partita era stata sospesa nel primo tempo per alcune frasi dette dal quarto uomo Colcescu nei confronti di un membro dello staff tecnico del Basaksehir. La parola incriminata era stata «negru», in riferimento a Webo, assistente camerunense del mister dei turchi. Al seguito di quell’episodio, entrambe le squadre hanno abbandonato il terreno di gioco, destinando Colcescu, oltretutto alla gogna mediatica.
Successivamente sono iniziate le indagini della UEFA, che sembra aver recentemente concluso per l’assoluzione dell’arbitro rumeno. La parola utilizzata si riferirebbe semplicemente a una persona di colore e avrebbe avuto il solo scopo di identificare il membro dello staff da sanzionare. La colpa di Colcescu, quindi, sarebbe stata solo quella di essere stato poco riflessivo e attento in un momento storico molto particolare.
A meno di clamorosi risvolti, precisa la Gazzetta dello Sport, non dovrebbero esserci sanzioni nei suoi confronti. Ecco le parole dell’ufficiale di gara in seguito a queste ultime indagini: «Grazie a tutti quelli che hanno presentato la notizia dal primo momento nel modo giusto, senza esagerazioni e deviando dalla verità. E che faranno altrettanto ora, per rispettare la verità vera. Sarò a disposizione del calcio romeno fino alla fine. Non a livello internazionale, dove la mia esperienza si è conclusa, ma solo per motivi di età».
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