Kebab, Inter e Schumacher: ti ricordi di Lukas Podolski?

by Redazione Cronache

Una linea di vestiti (Strassenkicker), una gelateria (Ice Cream United), un birrificio, una catena di chioschi kebab (Mangal Döner) dopo aver giocato in Turchia. Tutto quanto a Colonia, la sua città. Benvenuti nel mondo di Lukas Podolski, a.k.a. Prinz Poldi in onore del carnevale di Colonia. Poi, ha fondato un’associazione di beneficenza, fatto da comparsa in una commedia tedesca e inciso una canzone nel 2016, Liebe deine stadt, “Ama questa città”, insieme a Mo-Torres e Cat Ballou. Ma Lukas Podolski ha molto altro da dire: è il terzo per presenze (130) e gol (49) segnati con la Nazionale tedesca, con cui poteva non giocare. Ha origini polacche, come pure Miroslav Klose, ma a 21 anni aveva già segnato sedici gol per la Germania: nessuno meglio di Podolski. Partecipa a sette grandi tornei – quattro Europei e un Mondiale –, quattro bronzi, un argento e la vittoria in Brasile. Campione del mondo. Eppure, coi club, disse al Guardian, non ha avuto ugual fortuna: «Ho lasciato il Bayern troppo presto. E accettare l’Inter in prestito è stato un errore».

Podolski, Toni e Schumacher

Łukasz Józef Podolski nasce a Gliwice, in Polonia, il 4 luglio 1985. Suo padre Waldemar giocava a calcio da attaccante tra prima e seconda serie in Polonia, sua madre Krystyna invece in Nazionale polacca di pallamano. Quando Podolski ha due anni, la sua famiglia si trasferisce vicino a Colonia, a Bergheim, nella Germania Ovest. Qui Podolski studia, inizia a giocare a calcio e a 10 anni entra al Colonia. Nel 2003 ha 18 anni, Podolski debutta a novembre in Bundesliga e segna 10 gol in 19 partite, da debuttante. A fine stagione, il Colonia retrocede pure a causa di difficoltà economiche e in Zweite Liga Podolski brilla: 24 gol, poi 12 l’anno dopo. Nell’estate 2006, dopo il Mondiale che la Germania ospita e l’Italia di Lippi vince a Berlino, Podolski firma col Bayern Monaco. Gioca 106 partite in tre anni, segna un gol all’Inter di Mancini in Champions ma di fatto è riserva di Pizarro, Toni e Klose. Così torna a Colonia e segna 35 gol in tre anni. Curiosità: per riacquistarlo, il club ha creato un sito web e i tifosi potevano contribuire comprare un quadrato di 8×8 pixel a 25 euro e contribuire a pagare il Bayern. Tra i maggiori contributori c’era il tifoso Michael Schumacher.

Lukas Podolski

Inter, Tudor e Puskás Award

Ma in primavera 2012 il Colonia retrocede in Zweite Liga e Podolski va all’Arsenal. A Londra, sta fino a gennaio 2015 quando va in prestito all’Inter (con Shaqiri) curiosamente allenata ancora da Roberto Mancini. Dopo sei mesi di Serie A, 18 partite e un gol, Podolski si trasferisce a Istanbul al Galatasaray, lo allena Ivan Tudor, quindi a giugno 2017 firma coi giapponesi del Vissel Kobe dove l’anno dopo arriva Andrés Iniesta. Torna in Turchia a inizio 2020 all’Antalyaspor di Sinan Gümüş e il 6 luglio 2021 viene presentato dal Górnik Zabrze, ovvero la squadra polacca – in cui giocava Arkadiusz Milik – per cui Podolski fa il tifo sin da bambino e che si trova a 10 km da dov’è nato. L’anno scorso, ci ha giocato 30 gare e segnato 9 gol, questa stagione sono 16 e 4, tra cui la perla qui sotto. Candidata al Puskás 2023?

Due Europei, tre gol alla Polonia

È lecito pensare che la carriera di club di Lukas Podolski non sia all’altezza della sua carriera con la Mannschaft. Ora, lui è cittadino polacco e nel 2003 diceva di voler giocare con la Polonia, però sembra nessuno gli abbia mai proposto i biancorossi, per cui – all’Europeo U17 del 2002 – Lukas Podolski gioca con la Germania e segna pure alla “sua” Polonia. Nell’estate 2004, prima Podolski gioca l’Europeo U21 ospitato dalla Germania e vinto dall’Italia di Alberto Gilardino, poi parte per il Portogallo dove il c.t. Völler lo convoca per l’Europeo dei grandi. Podolski gioca il Mondiale ’06 e segna tre gol – i tedeschi di Klinsmann si fermano in semifinale con l’Italia –, gioca Euro 2008 e segna una doppietta all’esordio (ancora!) contro la “sua” Polonia. E non esulta. Al Mondiale 2010 Podolski segna due gol, a Euro 2012 uno, al Mondiale 2014 è una riserva, non gioca mai i 90’ ma la Germania vince il Mondiale con gol di Mario Götze. Podolski è riserva pure all’Europeo 2016 e lascia la Mannschaft il 22 marzo 2017, in amichevole con l’Inghilterra. Congedandosi con un gol.