Quanto cresce il Prodotto interno lordo del Paese che vince il mondiale di calcio?

by Redazione Cronache

 

Dopo sessant’anni

Tanti soldi. Davvero tanti, quelli a cui la nazionale e l’economia italiano hanno dovuto rinunciare dopo la mancata partecipazione al Mondiale di Russia.

Secondo Coldiretti, infatti, una vittoria mondiale sarebbe valsa l’1% del PIL, lo 0.7% per il Financial Times.

In sostanza, una cifra tra i 16 e gli 11 miliardi, considerando che il prodotto interno lordo si aggira sui 1600 miliardi. La vittoria non sembrava di certo tra le opzioni più fattibili, ma una partecipazione, in ogni caso, con il passaggio dei gironi può valere almeno 10 miliardi. Un calcolo in cui c’è dentro tutto: sponsor, pubblicità, diritti TV, vendite sportive, mancate scommesse, consumi, viaggi, effetto positivo per la Borsa e i titoli quotati, effetto positivo sul made in Italy all’estero.

«Guardando alle singole voci che impattano sul PIL – come spiegato da un analista a ilGiornale.itl’effetto Mondiali sulle vendite all’estero avrebbe inciso per circa 2-3 miliardi potenziali. A beneficiarne maggiormente sarebbero stati i prodotti simbolo del Made in Italy nel mondo come i prodotti artistici e culturali, le automobili, cibi, bevande e moda. Quanto alla pubblicità, tra quella televisiva, cartacea e gli sponsor sono in gioco circa 4 miliardi».

Per quel che invece riguarda il business strettamente sportivo, si parla di almeno 100 milioni di euro. La Figc avrebbe infatti potuto incassare un minimo di poco superiore agli 8 milioni di euro (qualificazioni). Arrivare ai quarti avrebbe garantito oltre 15 milioni, per poi salire fino ai 24 milioni riservati alla finalista e ai 32,5 milioni in palio per chi conquista la coppa.