La carriera di Jurgen Klopp è sempre stata molto lineare: sette anni al Mainz, sette stagioni al Borussia Dortmund e, al momento, cinque anni sulla panchina del Liverpool. Pochi scossoni e tanta sostanza. La storia poteva però essere diversa. Perché l’allenatore tedesco, nell’estate del 2008, quella del passaggio dal Mainz al Borussia, era stato contattato dall’Amburgo alla pari di Martin Jol – poi scelto al posto di Klopp. La selezione del club tedesco doveva avvenire su due fattori – come riportato dalla Bild – apparentemente centrali per la scelta verso chi affidare la panchina di un club di calcio: l’aspetto (anche mediatico, per la stampa) e la capacità di gestione all’interno dello spogliatoio. La dirigenza non gradiva però l’aspetto di Jurgen – che secondo loro andava bene girare con i jeans strappati -, il vizio delle sigarette, il soprannome e il difetto di arrivare tardi a lavoro.
LA RISPOSTA – «La questione delle sigarette era vera, purtroppo, ma sulla puntualità erano tutte bugie, non ho mai fatto aspettare nessuno. E poi la storia del soprannome è assurda. Certo, mi chiamavano Kloppo, ma al Mainz sono diventato allenatore dopo che fino al giorno prima ero un loro compagno di squadra. Dovevo pretendere che mi chiamassero improvvisamente ‘Signor Klopp?’ Eppure all’Amburgo hanno pensato che siccome mi chiamavano Kloppo non sarei stato rispettato».