Raffaella Carrà, storica conduttrice del programma «Carramba! Che Sorpresa!» ricorda Diego Armando Maradona ai microfoni de Il Messaggero: «Era un essere fantasioso, un artista in ogni aspetto della vita, un amico con il quale succedevano solo cose strane. Gli voglio tanto bene. Se ne è andato troppo presto. L’ho conosciuto in Italia quando lo invitavo ai miei programmi, ma la prima volta è venuto lui da me ed è pure finito in prigione. Io cantavo in una grande arena a Buenos Aires, era il 1979. Lui avrà avuto 18 anni. L’arena era piena, non c’era più posto, ma lui tentò comunque di entrare per ascoltarmi. Lessi questa storia il giorno dopo sul Clarin. Per colpa mia Diego aveva passato una notte in guardina. Dopo quell’episodio l’ho praticamente inseguito, in Spagna nel ‘92 non volle mandarmi una maglietta per un’asta, ma poi me lo ritrovai in albergo e me la portò di persona. Poi è stato ospite in tante mie trasmissioni e io sono andato alla sua, la notte del 10, in Argentina. Non potevo dirgli di no. Sanremo? Un giorno mi telefonò Gianni Minà e mi disse che Diego era a Sanremo. Lo invitai a casa, mangiammo insieme e lui mi confessò che voleva presentare il Festival con me e cantare una canzone. Io, lucidamente, gli dissi che non era il caso. Era il periodo in cui aveva problemi con l’Agenzia delle entrate italiane. Ti portano via tutto, ti fai del male gli dissi per il suo bene e penso di averlo salvato da una pessima figura sulla stampa italiana».