Mino Raiola, agente tra gli altri di Zlatan Ibrahimovic, ha parlato durante il World Football Summit ha parlato della scelta della FIFA di inserire un cap nelle commissioni ai procuratori.
SALARY CAP – «Non c’è un problema su questo, la FIFA ha un problema all’interno di se stessa e così devono trovare un capro espiatorio a cui dare tutte le colpe per spostare l’attenzione. In questo modo dovremmo mettere un cap a qualsiasi cosa. Dobbiamo avere un cap alla FIAT500 o alla pizza? Tutti i dirigenti sono grandi businessman, laureati nelle maggiori università del mondo, credi che non possono prendere una decisione di per sé o per un giocatore? La FIFA deve spostare l’attenzione su altri, la FIFA vuole tenere il potere, questo è. Il cap è solo un motivo per combattere con noi, ma a quel punto bisognerebbe parametrare tutto: mettere un cap allo sponsor, agli stipendi dei dirigenti, al presidente. Tutto questo è una cazzata. Ed è illegale».
SPIEGAZIONE – «Quando la FIFA dice di inserire un salary cap vuol dire che i club non riescono a prendere le decisioni. Alcune società sono sul mercato delle azioni, non può essere la FIFA a dire come far funzionare le cose. È evidente che il sistema dei trasferimenti non è più come voglia la FIFA. I giocatori prenderanno le loro posizioni, perché sono il più importante asset del gioco, non è Infantino».
NON SOLO GLI AGENTI – «Se mettiamo un salary cap deve esserci per qualsiasi cosa: i trasferimenti, gli stipendi per i dirigenti. Real Madrid e Barcellona fatturano un miliardo di euro, chiediamo a loro perché il costo dei biglietti è troppo alto? È un problema se il Barcellona prende Coutinho e Griezmann e non giocano? Servirebbe un salary cap per gli attori, per i giornalisti, per Banksy, per Leonardo da Vinci, Rembrandt. Come è possibile mettere un cap al talento? Siamo in un mondo capitalista, ma Infantino vuole tornare alla Nord Corea. Non ho problemi con la Nord Corea, ma ci vada lui. Per me la FIFA non può dettare la legge. Per me ci dev’essere un nuovo sistema: la Major League Soccer l’ha creato e ha detto che non c’entrava più niente con la FIFA».