Passano i mesi, ma di tifosi negli stadi neppure l’ombra. Se in Inghilterra il premier Boris Johnson ha annunciato che l’obiettivo è permettere ai supporters di assistere all’ultima giornata di Premier League, in programma domenica 23 maggio, in Italia la situazione non si sblocca. Chi sta provando a dare una scossa al sistema è l’Udinese, che sperimenterà un innovativo dispositivo tecnologico, ideato dal Gruppo Be Shaping The Future, per monitorare il rispetto delle norme anti-Covid da parte dei circa 350 addetti ai lavori presenti alla Dacia Arena.
Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, questi indosseranno uno strumento in grado di segnalare con una vibrazione quando due persone si avvicinano troppo. Nel pieno rispetto della privacy, permetterà agli steward di controllare al meglio i tifosi quando e se gli stadi verranno riaperti. La dirigenza bianconera si dichiara ottimista. Human Mobility, questo il nome del dispositivo, è stato già utilizzato durante i Mondiali di sci di Cortina dove «è stato l’ecosistema di riferimento per garantire la sicurezza degli operatori, degli atleti e degli ospiti ammessi», afferma Stefano Achermann, amministratore delegato della casa produttrice. Il dirigenza dell’Udinese, apripista in questo settore, si dice ottimista sulla riuscita dell’operazione. Chissà che dopo Pasqua con dei numeri – si spera – in calo, i tifosi non possano davvero tornare ad occupare, seppur distanziati, i loro seggiolini negli stadi.