In occasione dell’8 marzo, festa delle donne, Sky Sport ha analizzato la situazione riguardante i ricavi generati dagli atleti di tutto il mondo, sottolineando come il divario tra uomini e donne sia davvero clamoroso.
Se si guarda alle classifiche stilate dal sito specializzato in materia, Forbes, i guadagni della sportiva e dello sportivo più pagati al mondo stupiscono per quanto siano distanti.
Uomini
Roger Federer guida quella degli uomini con davanti a Cristiano Ronaldo e Lionel Messi, che completano il podio con i loro 105 e 104 milioni di dollari. E poi Neymar (95.4), LeBron James (88.2), fino alla decima posizione di Carson Wentz (NFL) con i 59.1 milioni: una top ten da oltre 80 milioni di media.
Donne
Nel mondo dello sport femminile si passa dai 37.4 milioni della tennista statunitense Naomi Osaka, in testa, ai 4.6 di Alex Morgan, decima. La media dei guadagni delle prime 10 donne è di 13.5 milioni.
(immagini dal sito di Sky Sport)
Differenze
La prima differenza che salta all’occhio è come nella classifica degli sportivi maschi ci siano atleti provenienti da molti sport diversi: golf, calcio, tennis, football americano. Mentre in quella femminile domina il tennis, con soltanto una calciatrice.
In merito a questo aspetto, è stato interpellato Fabio Poli, Presidente del corso di laurea in Scienze Motorie curriculum Calcio all’Università San Raffaele di Roma. Queste le sue parole:
«Il vero problema è di competitività sportiva. Nella classifica degli uomini siamo di fronte a diversi mondi sportivi capaci di generare ricavi: il tennis con Federer che è un brand mondiale, poi il calcio, il basket, il golf, il football americano. Per le donne è drammatico il fatto che ci sia un solo mondo sportivo che muove il mercato. Se tutte le atlete top sono tenniste, e se il mercato del tennis per una qualsiasi ragione dovesse avere una battuta d’arresto, l’intero sport femminile crollerebbe, facendo un salto indietro di 10 anni a livello di visibilità, mentre nel caso degli uomini si muoverebbe solo un po’ la classifica. Questa è la vera disparità di genere: lo sport ha anche, forse soprattutto, un grande valore mediatico, ma è ancora fortemente spostato verso l’universo maschile».