Un incontro tra capitani, allenatori e arbitri per fare più luce sulla questione Var è andato in scena a Roma questa mattina presso l’Hotel Parco dei Principi. Protagonisti il presidente federale Gravina e il designatore Rizzoli:
OBIETTIVO – «Questo incontro credo sia indispensabile e l’obiettivo è essere il più chiaro possibile. Tutti insieme debbano avere come obiettivo dare credibilità a uno sport che è il più seguito in Italia. Quest’anno è stato fatto un cambiamento che va digerito e compreso del tutto. L’IFAB lo ha introdotto solo nel 2018 e l’Italia ha deciso di partire solo un anno prima. Il VAR non nasce per eliminare gli errori. Il principio con cui è stato fatto il cambiamento delle regole è per rendere più comprensibile il gioco del calcio».
LAPADULA – «Il VAR capisce subito che Lapadula è dentro e alla fine comunica che è entrato prima all’arbitro. C’è un errore di base arbitrale e non siamo qui per nasconderci. Noi chiediamo ai direttori di gara di mettersi a più di un metro dalla linea dell’area perché così si ha la percezione giusta di chi entra in area prima. Possiamo fare di più, su questo non c’è dubbio. L’IFAB ci ha imposto di usare il VAR e i due casi possibili sono o punire chi prende la palla o punire tutti. Altrimenti sarebbero da ripetere tutti».