L’Udinese, si sa, è da anni una fucina importante di talenti. Che in Friuli crescono e diventano grandi, per poi spiccare il volo verso palcoscenici più prestigiosi. Qualche esempio? Nell’ultimo decennio è sufficiente citare i vari Sánchez, Handanovič, De Paul, Cuadrado, Zielinski Meret, Molina e Musso. L’ultima grande cessione della famiglia Pozzo, proprietaria dell’Udinese dal lontano 1986, è quella di Destiny Udogie. Il giovane esterno italiano è stato infatti ceduto nell’ultima sessione di mercato al Tottenham per 18 milioni di euro più 7 di bonus, con gli Spurs che hanno deciso di lasciarlo ai bianconeri in prestito per una stagione. La prossima pepita d’oro dell’Udinese, però, è già pronta: potrebbe e dovrebbe essere Lazar Samardžić, centrocampista tedesco arrivato in Friuli nell’estate 2021.
Lazar Samardžić, chi è il talento dell’Udinese
Appena un anno prima, nel 2020, era considerato uno dei talenti più fulgidi del calcio tedesco, a tal punto che il Lipsia gli aveva fatto firmare un contratto quinquennale dopo aver battuto la concorrenza di big europee del calibro di Barcellona, Bayern Monaco e Chelsea.
Non è andata proprio così e dopo aver disputato appena 7 partite con la prima squadra del club della Red Bull, Samardžić è finito all’Udinese per soli 3 milioni di euro. Nonostante il molto hype nei suoi confronti, la prima stagione in Italia non lo ha visto spesso in campo, ma ha comunque trovato il modo di farsi notare. 24 partite (per un totale di 679 minuti in campo) , 2 gol – di cui uno all’esordio contro lo Spezia che è valso la vittoria – e altrettanti assist.
Di lui ha parlato così l’ex tecnico bianconero Luca Gotti: «Ha delle qualità, ma è un ragazzo molto giovane». La prima gara disputata per intero è arrivata contro il Crotone in Coppa Italia. Il repertorio messo in mostra è di quelli importanti: un giocatore che fa della tecnica la qualità maggiore, con un sinistro che incanta e che lascia presagire ulteriori margini di crescita. Che infatti, pian piano, stanno arrivando.
«È un calciatore di strada che è semplicemente divertente veder giocare». L’ex allenatore di Samardžić all’Hertha Berlino
Cosa aspettarsi adesso?
Con Cioffi prima e Sottil poi, lo spazio per il tedesco è aumentato sempre di più. Nel 2022-23, in 5 partite di campionato di cui 2 da titolare nelle quali è stato schierato da mezzala di centrocampo nel 3-5-2 dell’Udinese, ha già segnato 2 gol: Roma e Sassuolo le sue vittime. Uno di sinistro e l’altro di destro, tanto per dimostrare che il cosiddetto piede debole tanto debole non è.
Uno degli aspetti in cui Samardžić deve migliorare è quello della continuità. Sono ancora troppe le pause che si prende all’interno della singola partita, che però non fanno certamente passare in secondo piano il potenziale importante. Il suo ex tecnico all’Hertha Berlino ha detto di lui che «è un calciatore di strada che è semplicemente divertente veder giocare». Adesso deve diventare anche efficace.
Proprio come Kai Havertz, a cui è stato paragonato, ha vinto la Fritz Walter Medal d’oro. Si tratta del riconoscimento che i tecnici della Federcalcio tedesca danno ogni anno al miglior giovane. Tra l’altro, Samardžić ha giocato in tutte le nazionali giovanili teutoniche. L’ennesimo segnale che il potenziale c’è e va solo coltivato.
Lo scorso aprile Pierpaolo Marino, il direttore tecnico dell’Udinese, ha ammesso avergli dato un soprannome tutt’altro che banale. «Lo chiamo Golden Boy perché mi ricorda Rivera: gli ho pure girato una clip con i video del grande Gianni. Era dagli anni ‘80 che non vedevo piedi delicati come i suoi». Un paragone probabilmente fin troppo esagerato, ma che rende bene l’idea di cosa può diventare Samardžić. Mettetevi comodi, Lazar sta arrivando.