Claudio Ranieri, allenatore della Sampdoria, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del derby contro il Genoa.
DERBY – «I derby sono derby, è un qualcosa in più che ti bolle dentro il sangue e ti fa fare cose che magari non faresti in un’altra partita, ma senza i nostri tifosi e anche quelli avversari – perché il derby è anche fatto di pathos e di atmosfera – lo vivi in tutt’altra maniera. Domani si affronteranno due squadre, lotteranno e correranno ma senza l’incitamento dei loro tifosi. E questa nel calcio sappiamo che è una cosa che non va bene. Sarà una partita totalmente diversa, in classifica siamo molto vicini pertanto non c’è chi sta meglio o chi sta peggio, sarà una gran bella partita anche se molto tattica, molto difficile ma ci sarà in gioco la supremazia cittadina. Mi aspetto una partita tattica perché tutte e due le squadre non vogliono perderla: vogliono vincere, ma neanche offrire il fianco all’avversario. La vincerà chi avrà qualcosa in più nel momento giusto».
MOMENTO – «Veniamo da due sconfitte consecutive ma abbiamo fatto bene per un’ora con l’Atalanta e con la Lazio è stata una partita combattuta fino all’ultimo secondo. La squadra sta bene corre e lotta: questo mi fa ben sperare. Dall’altra parte c’è una squadra che con l’arrivo di Ballardini ha ingranato, trovando subito la ‘quaglia’ giusta con giocatori d’esperienza che sanno cosa fare e giocatori là davanti che attaccano lo spazio. Dopo la partita con l’Atalanta sono stato diretto perché mi aspetto una grande reazione da quei giocatori che non hanno reso come sanno fare».
SQUADRA – «Voglio sempre il massimo da tutti, poi accetto errori tecnici e sconfitte che fanno anche più grandi campioni, ma voglio vedere che si lotti e si corra per tutti e 90 i minuti. Questo derby può dare molto: dobbiamo affrontare una serie di 5 partite di cui mancano quella con Genoa e poi con il Cagliari. Chiaro che una vittoria ci darebbe carica, punti importanti in classifica e ci potrebbe farci capire cosa vogliamo fare da grandi. A Genova si dice che le squadre quando raggiungono la salvezza tendano a mollare? Io non voglio questo. Io non ci sto a mollare e voglio che anche i giocatori, come fanno nelle partitelle fra di noi, abbiano sempre la stessa determinazione. Non contano soldi, contano solamente carattere e motivazione dell’uomo. Senza questo sei solo un giocatore a metà. E a me questo non piace».