Prima del posticipo del lunedì che vedrà affrontarsi Sampdoria e Spezia, Ranieri ha parlato ai microfoni dei canali ufficiali blucerchiati in conferenza stampa. Ecco le parole del tecnico:
SPEZIA – «Lo Spezia è una squadra che sa giocare a calcio e sa come ottenere quello che vuole. Non ha vinto tanto quanto ha prodotto e meritato. È una squadra che sa tenere palla e sa andare in verticale. Sarà un avversario difficile».
ITALIANO – «Italiano ha detto che contro il Napoli c’è stata la peggior prestazione della stagione. Potrà anche essere vero ma è una squadra che lotta sempre. Anche quando ha perso, lo Spezia ha fatto sempre 2-1, 1-0. per cui sarà tirata fino all’ultimo».
DERBY – «I puristi dicono che non è un derby, lasciamoglielo credere (ride n.d.r.). È una partita particolare perché le due città sono molto vicine e perché le due squadre non si sono mai sfidate nella storia. Ci tengono a batterci come noi teniamo a battere loro».
FUTURO PROSSIMO – «Da qui alla fine del girone d’andata vogliamo vedere quello che siamo capaci di fare. Vogliamo vedere quello che possiamo fare da grandi. Abbiamo il nostro destino nelle nostre mani. Ho parlato con i ragazzi, abbiamo fatto alti e bassi ma secondo me per quanto riguarda i risultati. Come prove di carattere e di gioco abbiamo sbagliato pochissime partite. A volte abbiamo sbagliato uno dei due tempi, mai la partita intera. Questo vuol dire che i ragazzi sono scesi in campo sempre con la stessa determinazione».
KEITA – «Devo vedere come sta. Nella prima partita c’è l’entusiasmo, si corre, ci si muove, ha fatto anche gol. La seconda partita è sempre la più difficile».
BERESZYNSKI – «Ha recuperato, ora è a disposizione. Devo valutare quale sia la miglior formazione a seconda di chi mi dà più serenità. Ho bisogno di chi possa lottare per 90 minuti».
PROSSIME PARTITE – «Sono settimane difficili, ci sono molte partite da giocare in pochi giorni. A breve inizieranno anche Champions ed Europa per cui le squadre impegnate dovranno faticare ancora di più. Bisogna fare di necessità virtù, le grandi squadre faranno così e noi anche, seppur solo con il campionato. Sono due anni difficili, grazie a Dio i problemi di formazione non sono la cosa più grave».