San Marino ha vinto la sua prima partita dopo 20 anni grazie alla rete di Nicko Sensoli contro il Liechtenstein. Un successo storico, arrivato in Nations League. Ed è pure la prima vittoria ufficiale, perché la prima e unica che era arrivata nel 2004 – proprio contro il Liechtenstein – ma in amichevole. Un giorno comunque storico per una nazione come San Marino.
«È stata una liberazione», ci racconta a poche ore dalla fine del match Nicko Sensoli, autore del gol vittoria: «Aspettavamo questa vittoria da 20 anni. Eh… abbiamo ribaltato lo spogliatoio! Partiamo sfavoriti in ogni gara, ma non per questo ci siamo arresi». Sensoli è nato nel 2005 e da quando ha 17 anni è sammarinese. È nato a Città di San Marino, la capitale del piccolo stato, da genitori italiani che da 35 anni vivono lì. Appena ha potuto, ha preso la cittadinanza.
E ora ha scritto la storia: «Il gol? Ho visto il difensore che stava per colpire di testa e il portiere gli ha urlato qualcosa. Non so il tedesco, ma ho immaginato gli stesse urlando di passargliela indietro. Ho pensato: ‘Lui ha le mani, io ci posso mettere la gamba’. Ho iniziato a correre ed effettivamente il difensore gliel’ha data indietro. Quando ho segnato, non ho capito più niente. Ho iniziato a correre perché volevo esultare sotto ai miei genitori in tribuna, ma la gioia dei miei compagni mi ha travolto. Quelli in campo, quelli in panchina: tutti». Un gol che ha fatto il giro del mondo: «Ho visto la mia faccia e quella dei miei compagni ovunque, su tutte le pagine più importanti del mondo. Mi hanno scritto da ovunque: anche da Argentina e Brasile!».
Roberto Cevoli è diventato il nuovo CT a inizio 2024. Il gruppo è stato ringiovanito e la squadra ha perso alcuni dei suoi veterani: «Nell’ultimo anno il gruppo è stato ringiovanito. Venivamo da 4 partite di fila con un gol segnato. I più esperti del gruppo storico aiutano noi giovani. Ce l’abbiamo fatta!». Anche il San Marino Stadium era gremito, pieno di sammarinesi: «Gli ultimi 15 minuti sono stati interminabili. Al fischio finale è esploso lo stadio: c’erano tanti connazionali, tanti bambini». Adesso per Nicko si aprono due porte: intanto la ricerca di una squadra, e poi la fine del liceo. «In questo momento sono svincolato. Nell’ultimo anno in D ho giocato poco e ho fatto fatica a trovare squadra. Spero che per me e i miei compagni sia stata una vetrina. Ora devo finire il liceo. Sono nato a San Marino, i miei genitori sono italiani ma vivono qui da 35 anni. Sono orgoglioso di aver segnato questo gol storico».
A sostenere la Nazionale sugli spalti c’era anche la ‘Brigata Mai Una Gioia’, gruppo organizzato che segue contro ogni avversità San Marino. Vengono da tutte le parti d’Italia e d’Europa e no, ci assicura Daniele Dei – uno dei suoi membri – non cambieranno nome adesso.
«I nostri cori parlano tutti di sconfitta. Quando siamo passati in vantaggio, non sapevamo che coro far partire», ci racconta con il cuore pieno d’emozione: «Dopo il gol c’è stata mezz’ora di tensione. Io ero rilassato, siamo sempre preparati al peggio. Sappiamo che prima o poi ci segnano… e invece!». Sono state varie le iniziative per preparare la partita, iniziando da una pagina di giornale che chiamava i sammarinesi allo stadio fino agli appelli dei calciatori: «C’erano 800 persone allo stadio, tanti sammarinesi che al 90’ hanno iniziato a cantare. Abbiamo coinvolto anche il TCS, un gruppo ultras del Tre Penne, una squadra locale».
Non ci credono ancora. «Dopo la vittoria, nella notte, giocatori e federazione ci hanno mandato un messaggio: ‘Grazie per la vostra fede’. Ho un rimpianto: non aver portato mia figlia di 3 anni allo stadio. Stamattina le ho fatto vedere i video. Fuori da scuola, le mamme mi dicevano: ‘Ha vinto San Marino, ha vinto San Marino!’». Difficile mettere nero su bianco questa passione: «Siamo un gruppo di tifosi che viene da varie parti d’Italia e d’Europa. C’era anche Josef, che viene dalla Germania, con suo figlio».
Rispetto anche dagli avversari. Anche loro con un tifo degno di nota per la passione: «I tifosi del Liechtenstein ci hanno fatto i complimenti: c’erano 5 ragazzi del gruppo organizzato e 6/7 che venivano da Monaco di Baviera, portati dal figlio del preparatore dei portieri, che gli ha trasmesso questa passione».
E adesso? «Andremo in 11 a Gibilterra per la seconda partita di Nations League. Un volo che è già poesia: Forlì-Gibilterra».