Il tecnico del Sassuolo Robero De Zerbi ha parlato ai microfoni del sito ufficiale neroverde alla vigilia della sfida con l’Atalanta. L’intervista è stata presieduta da una sola persona che gli ha riportato delle domande chiave:
TIPO DI CALCIO ALLA RIPRESA – «Non lo so. Andremo a Bergamo, una delle città più vicine insieme alla mia, Brescia, e andremo con grande rispetto ma quando l’arbitro fischierà l’inizio penseremo a far battaglia con le nostre armi, sapendo che è una partita difficile e quando loro stanno bene sono una delle squadre più difficili da affrontare. Oggi la condizione non potrà essere quella ottimale, ci saranno anche errori banali, ma i punti contano uguale e lo stimolo deve essere uguale, anche se ci sono stati questi problemi e il pubblico, che è determinante per il calcio».
L’ATALANTA – «L’Atalanta ha fatto scuola a tutti per mentalità, coraggio, non c’è paragone con le altre. Negli ultimi anni ha dato veramente dimostrazione e lezioni a tutti di cosa voglia dire avere un certo tipo di mentalità. Noi la stimiamo e quando ci dobbiamo confrontare con chi stimiamo dobbiamo mostrare coraggio anche noi. Non è semplice ma abbiamo una squadra giovane e forte che può migliorare e quando ti confronti con una squadra più forte di te che sta segnando il calcio in questi ultimi anni, allora è un banco di prova, è un esame e dipende come lo affronti, se lo affronti con le tue armi e con coraggio può anche andar male però cresci ma se lo affronti con timore non cresci mai. Noi sappiamo come dobbiamo affrontarla, poi l’Atalanta ha fatto 4-5 gol a tutte le squadre».
IL GRUPPO – «Stiamo tutti bene, non abbiamo infortunati a parte Romagna. Chi non gioca domani, al 70-80-90% possono giocare contro l’Inter e mi sembra giusto per evitare infortuni, per essere freschi e mi sembra giusto attingere a tutta la rosa perché quando ci riempiamo la bocca che la rosa è tutto uguale, poi bisogna dimostrarlo. Noi abbiamo giocatori dello stesso livello con caratteristiche diverse e con 5 cambi devono essere tutti pronti a entrare, farsi trovare pronti da subito».
NOVITÀ – «Non ci sono mai state 3 partite in una settimana per 1 mese e mezzo, è una situazione straordinaria. Noi non siamo abituati a giocare ogni 3 giorni, soffriamo quando giochiamo 3 partite in una settimana a pieno regime, figuriamoci adesso in estate, dopo una sosta di un mese e mezzo e dobbiamo cercare di sbagliare il meno possibile».
PORTE CHIUSE – «Sono sempre un male. Ci sarebbe piaciuto giocare con il pubblico, anche a me che son bresciano, ma ci sarebbe piaciuto anche giocare con il pubblico contro il Brescia o a Milano contro l’Inter, ci dobbiamo adeguare a questo. Giocare senza pubblico porta il nostro mondo a scomparire, a far sì che diventi calcio virtuale e si va a perdere la passione».
RIPRESA – «Non è mai capitato a nessuno di ripartire in queste condizioni. Dobbiamo star svegli, vigili. Dobbiamo salvarci, è un recupero, è la prima partita dopo la chiusura totale e dobbiamo pensare a raggiungere il nostro primo obiettivo il prima possibile, poi dopo potremo fare tanti discorsi ma noi dobbiamo arrivare il prima possibile alla quota salvezza, il resto vedremo».