Difensore affidabile ed esperto. Atleta e professionista impeccabile, uno che dovrebbe essere preso come esempio nelle scuole calcio, e non solo. Sebastiano Luperto non salta una partita in Serie A da un anno e mezzo ed è l’unico giocatore di movimento ad aver giocato tutti i minuti a disposizione in questa stagione (2520).
Nessuno come Luperto
Sempre titolare. Zanetti, Andreazzoli o Nicola, tutti si sono sempre affidati a lui, come totem difensivo. È arrivato a 45 presenze consecutive (da titolare) e, ‘grazie’ all’espulsione di Nehuén Pérez in Lazio-Udinese, nessuno quest’anno ha giocato più di lui. «Ormai ho raggiunto una consapevolezza totale del mio corpo e riconosco i segnali che mi manda. Questo è un po’ il segreto di questa striscia di partite consecutive. Curo ogni aspetto, dal riposo, all’alimentazione fino alla prevenzione. Inoltre qui a Empoli sento la fiducia e la stima di tutto l’ambiente e questo a livello psicologico per me è importantissimo».
I segreti della sua costanza sono principalmente due: ottima forma e integrità fisica e in più estrema correttezza e pulizia nel suo stile di gioco e di difesa. Riceve pochissime ammonizioni. Solo 4 nella scorsa stagione e appena 2 in questa. Luperto finora ha commesso solo 19 falli.
Missione salvezza
In una stagione difficile a livello collettivo, iniziata con 5 sconfitte consecutive e caratterizzata anche dall’esonero di Andreazzoli, Sebastiano Luperto è sempre stato lì. Lì al centro della difesa dell’Empoli, con la fascia di capitano al braccio. «Sento più responsabilità e sto dando tutto me stesso, cercando di trasmettere anche ai compagni quanto sarebbe importante raggiungere la salvezza».
La salvezza. Un obiettivo che a inizio stagione sembrava irraggiungibile, ora è diventato tangibile e concreto. L’Empoli, dall’arrivo di Davide Nicola, ha cambiato marcia e ha centrato 6 risultati utili consecutivi nelle prime 6 della nuova gestione. «Io e mister Nicola abbiamo un rapporto bellissima di stima reciproca. Ultimamente mi ha detto una frase che mi ha fatto riflettere molto su me stesso e mi ha spinto a dare sempre di più. Spero che ciò che mi ha detto si avveri e diventi presto un obiettivo raggiunto».
Una promessa ‘speciale’
Qualche mese fa Luperto ha promesso di tagliare la sua amata barba in caso di salvezza. Considerando che non lo fa dall’età di 14 anni sarebbe un evento importante a livello personale: «La barba sto cercando di tenerla il più corta possibile. Così se riusciremo a salvarci, cosa che spero con tutto il cuore, non si noterà troppo la differenza».
In questa striscia di partite ha avuto la possibilità di affrontare tutti gli attaccanti delle varie squadre ma, da Lautaro a Giroud, Luperto non ha dubbi: «Il più forte affrontato è sicuramente Osimhen. È un grande giocatore in grado di essere pericoloso in tanti modi».
Dalle 137 presenze consecutive di Javier Zanetti alle 126 di Francesco Acerbi, che dal 2015 al 2019 non ha mai saltato un minuto. «Il record di Acerbi è abbastanza lontano ancora e, a dire la verità, non ci penso tanto. Raggiungerlo però sarebbe davvero fantastico».
Sebastiano Luperto però è abituato a pensare partita per partita e al momento il suo unico obiettivo è quello di salvare il ‘suo’ Empoli.