Prima ancora dei danni economici, pesantissimi, si contano le vittime del Coronavirus: i numeri di ieri impongono un livello altissimo di allerta. Più alto ancora di quello dei giorni precedenti. Il calcio vive la preoccupazione di tutti: l’assemblea di ieri dei presidenti di Serie A è stata la più cupa di sempre. Il timore per l’emergenza salute si traduce in primo luogo in massima prudenza sulla prossima ripresa del campionato. E lo stesso vale per gli allenamenti, che dovrebbero addirittura precedere di settimane la ripartenza della stagione ufficiale. Argomento di cui ieri non si è discusso: al momento, come si legge su La Gazzetta dello Sport, ogni club resterebbe autorizzato a portare avanti la propria linea. Tutti hanno consapevolezza del momento, per questo anche ai calciatori verrà chiesto di contribuire al tentativo di contenimento dei danni: l’idea della sospensione degli stipendi è diventata una delle prime dell’elenco.
Ogni club, con l’assistenza di Deloitte, ha documentate le rispettive perdite. Ognuno ha poi contribuito a inviare alla Lega un serie di proposte da sottoporre, tramite Federazione, all’attenzione del governo. L’ultima proposta riguarda la sospensione degli stipendi dei calciatori. I giocatori “producono” allenamenti e partite, ma la loro attività è ormai da giorni azzerata. Per cause che non dipendono dalle società ma da una forza maggiore. La proposta che i club hanno portato all’attenzione dell’AIC riguarda la sospensione degli ingaggi relativi ai giorni di inattività: fino all’8 marzo i giocatori sono stati impegnati, dunque verrebbero regolarmente pagati.