La Rai, attraverso l’assemblea dei giornalisti di RaiSport, in una nota, ha spiegato perché rifiuta la richiesta del Ministro Spadafora sulle partite in chiaro: «Se si deroga alla legge Melandri aprendo i diritti tv criptati e autorizzandone la trasmissione in chiaro, allora bisogna aprire anche i diritti tv a tutti gli operatori televisivi. Altrimenti – aggiunge – si darebbe un ingiusto vantaggio alle pay tv che si troverebbero ad avere un pubblico potenziale moltiplicato con palese vantaggio dal punto di vista pubblicitario e d’immagine. Quindi la proposta del ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ha senso solo se redistribuisce i diritti a tutti. Altrimenti si rischierebbe una gravissima violazione delle regole della concorrenza».
E visto che «le pay tv hanno i diritti solo per trasmettere le partite criptate» i giornalisti del servizio pubblico chiedono che la Rai possa a sua volta «trasmettere la sua Diretta Gol, come fa da oltre 20 anni per gli italiani all’estero. Ci aspettiamo su questo una forte presa di posizione da parte dell’amministratore delegato della Rai».
Anche il segretario dell’Usigrai, Vittorio Di Trapani, ha manifestato il proprio pensiero, sottolineando in sostanza che una Diretta Gol in chiaro «avvantaggerebbe le pay tv e azzererebbe il diritto di cronaca».
«Ora il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora chiede che la trasmissione della “Diretta Gol” (ovvero la traduzione televisiva di Tutto Il Calcio Minuto per Minuto) venga trasmessa in chiaro. Così chi detiene i diritti passa da un pubblico potenziale di 5 milioni di abbonati a uno potenziale di 21 milioni di possessori di apparecchio tv. Con tutto ciò che ne deriva come vantaggio in termini di immagine e di valore degli spot pubblicitari» ha spiegato Di Trapani.