Intervenuto in merito alla sua ottava lezione del suo Master sulla Pianificazione, il dg del Siviglia, ex Roma, Monchi ha parlato di come i calciatori si possano adattare quando arrivano in un nuovo contesto: “Il buon giocatore non dimentica di giocare a calcio, è la persona che non lascia che il giocatore dia il 100% . In molti dei casi di fallimento delle prestazioni di un giocatore, il problema non è nel calciatore. Molte volte il problema è nella persona. Dobbiamo cercare di fornire al calciatore l’ambiente, la situazione il contesto più adatto in modo che le sue prestazioni siano almeno le stesse che ti hanno convinto ad acquistarlo. Devi fare in modo che lui si integri e conosca e viva il club come se fosse nato in quella città. Dobbiamo conoscerli il meglio possibile: capire se sono musulmani, cattolici, di un’altra fede religiosa, praticanti o meno, se hanno hobby o se hanno una moglie/fidanzata. Ci sono acquisti che sono andati male fino dal primo giorno, perché il calciatore è arrivato e ha promessi di far vincere tutto o segnare almeno 30 gol, alzando enormemente da subito le aspettative su di loro. Dobbiamo fare di tutto per metterli a loro agio e non dargli scuse in caso di fallimento».