Rimango appoggiato al palo della porta che difendo dal primo giorno in cui ho infilato gli scarpini, esausto, ripensando alla fatica fatta fino ad oggi. Il freddo tagliente dell’inverno si sta facendo sempre più lieve, tra poco arriverà la primavera. E chi gioca a calcio lo sa, primavera non significa fiorellini e scampagnate sotto il primo tiepido sole. Significa che è arrivato il momento decisivo della stagione, il momento in cui ogni errore si trasforma in rimpianto, ogni allenamento sbagliato ti strappa via le certezze costruite con litri di sudore, ogni ora passata nello spogliatoio assume un valore inestimabile. Ci sono io con i miei compagni. Tutto il resto è un contorno che potremo rendere indelebile o polverizzare. Ma pretendo che questo gruppo venga ricordato negli anni. E allora mi rialzo e brucio le ultime energie in un allungo che mi gonfia i polmoni e mi fa bruciare le gambe.
Questa sera berrò una birra con i miei compagni. E tra una risata e l’altra condivideremo un desiderio, senza parlare, nella speranza di vivere da leoni la sfida che ci attende. Proprio in quel momento prometto che darò tutto per non subire gol, per non perdere nemmeno un contrasto. È il sogno che inseguiamo.
Sarà dura, ma sono pronto.