Andrea Petagna ha parlato a La Gazzetta dello Sport raccontandosi a tutto tondo. «Mi manca il calcio ma dico che dovremo farlo solo quando tutto sarà sicuro».
LE PORTE CHIUSE – «Non ha molto senso perché il calcio è fatto di tifosi. Ricordo ancora quell’ultima gara prima dello stop, Parma-Spal: si gioca, non si gioca, sì, no. Eravamo tutti un po’ spaventati: fu una gara che sembrò un allenamento fatto male. Ripeto: non mi piacciono le porte chiuse, il calcio ha bisogno della gente. Meglio ricominciare con tutti e quando saremo al sicuro».
I GOL – «Sono numeri che fanno felice, me e la squadra. L’anno scorso sono stato l’Under 25 che ha segnato di più in A, quest’anno sono a 11 e vorrei, se tutto ricomincia, toccare o superare quota-16 dell’ultimo campionato».
NAPOLI – «Non vedo l’ora di andare a Napoli. Piazza fantastica, tifo straordinario, un top club. Arriverò per restare. Mi ricordo quando il mio manager Giuseppe Riso mi ha chiamato, mancava poco all’allenamento: ho ancora lo screenshot di lui mentre mi dà la notizia».
TRASFERIRSI A GENNAIO – «Gattuso lo conobbi a Milanello, mi piace come allena e caratterialmente. Mi avrebbe preso anche a gennaio ma ho scelto di restare alla Spal: mi ha dato tanto e la devo ringraziare. E salvare».