Uno stadio elegante, leggero, in grado di autoalimentarsi grazie ai pannelli solari che saranno istallati sul tetto, e al parco che lo circonda. Sono queste le linee essenziali del futuro Artemio Franchi di Firenze, presentato lunedì 7 marzo nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. Non un impianto nuovo di zecca per la Fiorentina, ma un restyling dell’opera di Pier Luigi Nervi visto che alcune delle sue parti, come le scale elicoidali, sono vincolate.
L’integrazione tra passato e futuro
Non a caso, ha spiegato la vicepresidentessa della commissione che ha esaminato i 31 progetti e scelto il vincitore, Giovanna Carnevali, è quello che «rispondeva meglio all’integrazione con la città, esaltando la valorizzazione del patrimonio di Nervi. Con un’idea semplice e allo stesso tempo potente, che sarà una forte presenza contemporanea a Firenze».
Una copertura leggera e elegante che produrrà energia rinnovabile, 40mila tifosi più vicini al campo, un museo e un auditorium. Il #NuovoFranchi: uno stadio internazionale e moderno.
Rinascerà anche l’area di Campo di Marte con un nuovo parco, un polo ricettivo e uno commerciale pic.twitter.com/mrNXJ4Idfx
— Dario Nardella (@DarioNardella) March 8, 2022
Lo ha firmato Arup Italia e ci hanno lavorato 60 persone, supervisionate da David Hirsch. Uno studio con esperienza pluridecennale, che ha contribuito con la parte ingegneristica e strutturale a progetti di richiamo mondiale come la Opera House di Sydney, lo stadio Bird’s Nest e Water Cube, entrambi a Pechino, Millenium Bridge e London Eye, a Londra, l’Etihad Stadium di Manchester e Allianz Arena di Monaco. «L’elemento decisivo – spiega uno dei progettisti, Filippo Minora – è proprio la copertura, leggera, sottile come una lama, che si apre lasciando spazio alla Torre di Maratona e alla copertura originale della Tribuna, seguendo l’orizzontalità di Nervi e la sua eleganza, minimizzando l’impatto perché lo skyline di Firenze va rispettato». È proprio l’approccio orizzontale che differenzia la proposta di Arup dalle altre. Una copertura che è quasi una linea, più classica, minimale e poco invasiva in termini di altezze.
E il motivo per cui, a molti, è sembrato un inserimento fin troppo riduttivo rispetto alla tradizione fiorentina e alla volontà di avere uno stadio anche riconoscibile come nuovo segno architettonico della città. Una copertura che, per altro, sul lato ovest si interrompe visto che la tribuna centrale storica deve rimanere intatta.
Nuovi spazi e il parco
In nome di questa integrazione, era ben chiaro nel bando come uno degli obiettivi fosse proprio la conservazione di gran parte delle gradinate delle curve, Fiesole e Ferrovia, e dalla struttura “a D” dello stadio. La soluzione è stata quella di inserire un nuovo catino all’interno dell’attuale pianta, così da avvicinare gli spettatori (40mila) al campo – una mossa assolutamente necessaria ripensando all’attuale Franchi – con nuove tribune premium e Skybox e di creare nuovi spazi per il pubblico utilizzando quelle attuali. Dietro le curve, infatti, saranno ritagliate aree da usare come sale congressuali, cinema, conferenze e un museo del calcio così che l’impianto possa essere vissuto tutta la settimana e non soltanto per gli eventi maggiori, come le partite di calcio e o i concerti.
È come se sopra il Franchi venissero poggiati due grandi fogli. Uno sullo stadio, l’altro coprirà gli edifici adiacenti al campo. Un tetto verde che estenderà il parco presente a 47mila metri quadrati, pensato anche per i giovani con skatepark e altre attrezzature. Un polmone verde per l’intero quartiere di Campo di Marte, riqualificato insieme al suo stadio. Con il restyling, infatti, Arup prevede una maggior frequentazione di almeno due mila persone al giorno, il 64% in più. Questo piano naturale elevato avrà due punte rialzate che creeranno un punto panoramico e uno spazio ad anfiteatro alle estremità. Sotto ci saranno 5mila metri quadrati di area commerciale, una palestra gigante, una piscina, l’energy center e alcuni uffici. Subito fuori un palazzetto dello sport da 1800 metri quadrati.
Le tempistiche
L’obiettivo dell’Amministrazione comunale di Firenze, che è la proprietaria dell’impianto, per la conclusione dei lavori, è di avere il nuovo Franchi pronto per il 2026 così da non perdere i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, circa 95 milioni di euro sui 190 di spesa massima previsti. Arup Italia, invece, ha sessanta giorni di tempo per trasformare i rendering in un progetto di fattibilità tecnica ed economica. A quel punto si dovrà attendere la conferenza dei servizi (con la Soprintendenza che avrà un ruolo chiave) e la variante urbanistica. La volontà sarebbe quella di aprire bando di gara per assegnare i lavori entro la primavera del 2023, per concluderli in meno di tre anni in cui non è previsto il trasloco della squadra viola in un altro impianto.
Ha collaborato Archistadia.