Sedici partite, 41 gol, cinque doppiette da tre continenti diversi (l’asiatico Taremi, i sudamericani Richarlison e Valencia, gli europei Ferran Torres, Saka e Giroud): non c’è tempo da perdere, via alla prima puntata delle SIM (Statistiche Inutili Mondiali)!
Quello che non è successo
Come ogni Mondiale, è giusto soffermarci sulle rilevanti differenze tra un’edizione e l’altra, differenze che poi scandiscono la storia del calcio. Per esempio, che fine hanno fatto i gol da fuori area? In 16 partite non se n’è visto nemmeno uno, e dobbiamo accontentarci dei pali di Valverde (Uruguay), Casemiro e Alex Sandro (Brasile): è la prima volta che succede da quando tutte le partite dei Mondiali sono riprese dalla televisione, ovvero da Svizzera 1954. Di conseguenza, non c’è stato ancora nemmeno un gol su punizione diretta. Non sono ancora nemmeno arrivati gol di difensori: non succedeva dal 1982, quando la prima giornata era stata piuttosto asfittica di reti. Per fortuna, non ci sono state nemmeno espulsioni e neanche situazioni troppo controverse: non succedeva dal primo giro di Messico 1986 (quando poi gli animi si scaldarono più avanti, come nel torrido primo minuto di Scozia-Uruguay).
Figlio di
Le marcature di Galles-USA sono state aperte dal primo gol Mondiale di Timothy Weah, attaccante del Lille e soprattutto figlio del più celebre George Tawlon Manneh Oppong Ousman Weah, liberiano, primo Pallone d’Oro africano (nel 1995) e attuale presidente della Repubblica Liberiana. Questo fa dunque di Tim Weah il primo figlio di un capo di Stato a giocare e segnare in un Mondiale – oltretutto, suo padre è il capo di uno Stato diverso da quello per cui gioca suo figlio! Ma non è l’unico componente di Team USA passato alla storia: Roland Aaronson è diventato il primo giocatore in ordine alfabetico ad aver partecipato a un Mondiale – laddove l’ultimo è il sovietico Andrej Zygmantovic, che nel 1990 andò anche in gol contro il Camerun.
Hey Jude!
In Inghilterra-Iran Jude Bellingham, nato a Stourbridge il 29 giugno 2003, è diventato il primo calciatore nato nel Ventunesimo Secolo a segnare ai Mondiali, anticipando di qualche minuto il compagno Bukayo Saka. Spulciando nell’elenco dei “primi giocatori” per ogni decennio del Novecento, troviamo in egual misura campioni epocali e solenni sconosciuti: per un Neymar (anni ’90) e un Pelé (anni ’50) ci sono un Ronald Gonzalez (costaricano in gol a Italia ’90, primo calciatore degli anni ’70 a segnare ai Mondiali) o l’ungherese Gábor Pölöskei, a segno nella gragnuola di reti inflitta dalla Nazionale magiara al povero El Salvador nel 1982. Ecco la lista completa.
1890-99 Bart McGhee (USA 1930)
1900-09 Lucien Laurent (Francia 1930)
1910-19 Aleksandar Tirnanic (Jugoslavia 1930)
1920-29 Ademir (Brasile 1950)
1930-39 Milos Milutinovic (Jugoslavia 1954)
1940-49 Pelé (Brasile 1958)
1950-59 Paul Breitner (Germania Ovest 1974)
1960-69 Gábor Pölöskei (Ungheria 1982)
1970-79 Gonzalez (Costa Rica 1990)
1980-89 Roque Santa Cruz (Paraguay 2002)
1990-99 Neymar (Brasile 2014)
Quando fischia?
Qatar 2022 sta passando alla storia anche come il Mondiale dei recuperi infiniti, il che sposta notevolmente in avanti i limiti dei gol più tardivi della storia del torneo. Dopo il primo giro il primatista è l’iraniano Mehdi Taremi, che ha segnato su rigore il gol del 2-6 all’Inghilterra all’istante 102:29, comunque 14 secondi prima del record della serie A, stabilito – sempre su rigore – da Daniel Ciofani in Frosinone-Parma 3-2 del 3 aprile 2019. I 24 minuti di recupero assegnati tra primo e secondo tempo in Inghilterra-Iran (e ulteriormente prolungati dall’intervento del VAR) sono ovviamente un record difficilmente battibile. Anche se, in proporzione, rimangono insuperabili gli 8 minuti di recupero concessi per sbaglio dall’arbitro Vautrot nel primo tempo supplementare della semifinale 1990 Italia-Argentina: si era dimenticato di far partire il cronometro…
L’orologio svizzero
Ha dell’affascinante e dell’inquietante la ricorrenza tra il primo gol della Svizzera a Qatar 2022 e il primo gol della Svizzera agli Europei 2021. Contro il Camerun, Breel Embolo ha segnato il gol dell’1-0 su assist di Xherdan Shaqiri al 48′. Contro il Galles, un anno fa, Breel Embolo aveva segnato il gol dell’1-0 su assist di Xherdan Shaqiri al 49′. Era tutto già scritto? Embolo diventa inoltre uno dei pochi giocatori della storia dei Mondiali ad aver fatto gol al proprio Paese di nascita, essendo lui nato nella capitale camerunese Yaoundé. Bisogna sapersi districare nei meandri della geografia politica dell’Europa per trovare altre tracce: per esempio, nel 2018 Shaqiri fece gol alla Serbia ed esultò con il gesto dell’aquila albanese. “Shaq” è nato nell’ottobre 1991 a Gjilan, paese che oggi appartiene al Kosovo ma che all’epoca era Jugoslavia: vale? Oppure, il mitico Sparwasser che nel 1974 segnò nel “derby” tra Germania Est e Germania Ovest era nato a Halberstadt, cittadina della Sassonia che nel 1948 – quando Sparwasser aveva visto la luce – faceva ancora parte della Germania unita, dal momento che la DDR sarebbe nata solo nel 1949. Vale?
Con le mani
Due rigori parati e due grandi portieri in vetrina: il messicano Guillermo “Memo” Ochoa, vecchissima conoscenza degli appassionati di calcio e di Mondiale, e il belga Thibaut Courtois, fresco campione d’Europa con il Real Madrid nonché ultimo Premio Jascin. Un portiere messicano non parava un rigore ai Mondiali addirittura dal 19 luglio 1930 e si trattava del dimenticato Oscar Bonfiglio al difensore dell’Argentina Fernando Paternoster – ahinoi, non esistono immagini. Non c’erano invece precedenti di simili miracoli da parte del Belgio, nemmeno negli anni d’oro di Michel Preud’Homme: al limite c’era riuscito Jean-Marie Pfaff, sì, ma nei rigori finali di Belgio-Spagna, quarto di finale 1986, quando aveva ipnotizzato lo spagnolo Eloy trascinando i Diavoli Rossi alla loro prima semifinale Mondiale (poi persa contro Maradona).
Il Giroud del mondo
Il Milan è una delle quattro squadre ad aver segnato tre reti nella prima giornata di Qatar 2022, insieme al Barcellona, al PSG e al più sorprendente Fenerbahce. Merito soprattutto di Olivier Giroud, che ha segnato due gol all’Australia e però ha messo una certa angoscia al suo ct Didier Deschamps, dal momento che le due sole volte che la Francia ha vinto i Mondiali, il numero 9 era rimasto all’asciutto: zero gol per Olivier Giroud a Russia 2018, zero gol per Stephane Guivarc’h a Francia 1998. Un giocatore del Milan non segnava una doppietta in una partita Mondiale addirittura da USA 1994: merito dell’indimenticato Florin Raducioiu, due volte a segno nel quarto di finale Svezia-Romania.