Turno infrasettimanale che allunga la fuga del Napoli e per i piazzamenti europei crea un ingorgo che la metà basta. È successo pochino, i gol scarseggiano e molti calciatori di nome danno la sensazione di pensare già al Qatar. Per fortuna quello delle Statistiche Inutili è un pozzo senza fondo, come andiamo ora agilmente a dimostrarvi con le delizie di giornata.
Le Statistiche Inutili della 14esima giornata di Serie A
Dieci e gode
Il Napoli rimane inarrestabile e irrefrenabile e sopra tutti è merito di Luciano Spalletti, che contro l’Empoli ha infilato la decima perla consecutiva della collezione estate-autunno 2022. Record niente male per Lucianone da Certaldo, che è diventato il primo allenatore della storia a vincere 10 partite di fila in serie A con due squadre diverse: prima di questo Napoli c’era stata la Roma 2005-2006 e anche in quel caso la decima vittoria era arrivata in casa contro l’Empoli, un 1-0 passato alla storia per il grave infortunio di Totti. Quella Roma arrivò a 11 (vincendo 2-0 il derby) e si fermò alla 12^, in casa contro l’Inter… la stessa avversaria che aspetta il Napoli dopo l’Udinese e dopo la sosta Mondiale. Per completezza, ecco tutti gli allenatori che sono arrivati a 10 vittorie consecutive in serie A nello stesso campionato: Massimiliano Allegri (Juventus 2015-16), Fulvio Bernardini (Bologna 1963-64), Antonio Conte (Inter 2020-21), Rudi Garcia (Roma 2013-14), Simone Inzaghi (Lazio 2019-20), Roberto Mancini (Inter 2006-07) e Arrigo Sacchi (Milan 1989-90).
Sei sempre tu?
Tanta carne al fuoco in Inter-Bologna, a cominciare dal risultato finale: un 6-1 che fa il paio con quello della scorsa stagione. Quante squadre hanno subito sei gol in casa della stessa squadra in due campionati consecutivi? Spulciando negli archivi salta fuori il curioso caso della SPAL di Antonio Janni e Bruno Biagini, che incassò dodici gol in due stagioni in casa del Milan di Nordahl: 6-1 nel 1953-54, 6-0 nel 1954-55, con il micidiale Pompierone autore di cinque gol su dodici. Mercoledì sera festa grande per Federico Dimarco, alla sua prima doppietta in nerazzurro: da quanto tempo un interista nato a Milano città non segnava due gol a San Siro? Addirittura dal 4 ottobre 1961, Bruno “Maciste” Bolchi in Inter-SPAL 2-1 (ancora la SPAL!), anche se bisogna quantomeno citare la doppietta da “ospite” di Marco Delvecchio nella pirotecnica e zemanianissima Milan-Roma 3-2 del 25 ottobre 1998. Nessuna doppietta invece per Hakan Calhanoglu, e ci mancherebbe altro: il centrocampista turco è arrivato a 31 gol in Serie A segnati in 31 partite diverse, e si conferma così il giocatore in attività che ha segnato il maggior numero di gol in serie A senza doppiette. Impressionate i vostri amici ricordando loro che il primatista assoluto di questa specialità è Fabio Pecchia (41 gol).
Cornetti alla Cremo
La Cremonese non ha ancora vinto una sola partita in questo campionato, ma in compenso ne ha pareggiate la metà: ragion per cui Massimiliano Alvini è stato confermato sulla panchina grigiorossa almeno fino alla partita di Empoli di stasera. Quanti allenatori sono arrivati almeno alla 15^ giornata senza nemmeno lo straccio di una vittoria? In Serie A l’ultimo era stato Serse Cosmi, nove pareggi e cinque sconfitte con il Perugia 2003-2004: Cosmi mantenne il posto fino a fine stagione e il Grifo si risollevò, ma retrocedendo ugualmente in Serie B dopo un torrido play-off con la Fiorentina. Curiosa la ricorrenza di Andrea Mandorlini, per due volte esonerato alla quattordicesima giornata dopo non aver mai vinto, con l’Atalanta 2004-2005 e con il Verona 2015-2016 – a fine campionato entrambe retrocesse, ma che ve lo diciamo a fare.
Bastardi senza Doria
Nell’era dei tre punti, iniziata nella stagione 1994-95, dopo 14 giornate solo una squadra aveva segnato meno dei 6 gol della straziante Sampdoria di Marco Giampaolo e Dejan Stankovic, sconfitta e all’asciutto anche in casa del Torino. Si tratta di una squadra che attorno a sé ha sviluppato una specie di piccolo culto come il Venezia 1998-99, allenato da Walter Novellino, che dopo 14 partite aveva segnato appena 5 gol. Come forse i più stagionati di voi ricorderanno, la musica cambiò radicalmente dopo il mercato di gennaio, che portò in Laguna in prestito dall’Inter l’uruguayano Alvaro Recoba, autore di uno dei più sfavillanti gironi di ritorno che si ricordino in una squadra di provincia: e il Venezia si salvò in carrozza, anzi in gondola. Buon amico dell’Inter, Stankovic può provare a bussare a casa Marotta, peraltro direttore generale di quel Venezia. Per dovere di cronaca riportiamo anche i nomi delle altre due squadre che hanno segnato 6 gol in 14 giornate, entrambe retrocesse: il Livorno 2009-2010 e il Benevento 2017-2018.
L’importanza di chiamarsi Federico
Mercoledì sera da ricordare per i devoti del vescovo di Utrecht, martirizzato dai pagani dell’isola zelandese di Walcheren nel luglio dell’838: oltre al suddetto Dimarco, altri due Federico sono andati a segno nell’infrasettimanale nel giro di due minuti, e si tratta del veronese Baschirotto e del figlio d’arte Di Francesco, compagni di squadra nel Lecce. Prima di loro, due diversi Federico non segnavano nella stessa partita di Serie A dal 7 maggio 2017: Chiesa e Bernardeschi, futuri campioni d’Europa e allora attaccanti della Fiorentina che pareggiò 2-2 in casa del Sassuolo. Degno di nota anche lo score di Di Francesco contro l’Atalanta di Gasperini, castigata quattro volte con quattro squadre diverse: Bologna (2016-17), SPAL (2019-20), Empoli (2021-22) e appunto Lecce (2022-23). Lo stesso ruolino di marcia di Andrea Pinamonti, a segno contro la Roma pure lui per la quarta volta con quattro squadre diverse: Frosinone (2018-19), Genoa (2019-20), Empoli (2021-22) e Sassuolo (2022-23).
Niente Bocchetti d’ossigeno
Povero Hellas Verona, modesto ma decisamente sfortunato: per il nuovo tecnico Salvatore Bocchetti quinta sconfitta su cinque partite, ancora una volta in circostanze romanzesche. Non è qui che ci soffermeremo sulla moviola: ci preme soprattutto mettervi al corrente del record eguagliato dal tecnico napoletano, quinto allenatore di Serie A dal 2000 a oggi a esordire in massima serie con un filotto di cinque ko di fila dopo Daniel Passarella (Parma 2001-02), Ezio Rossi (Treviso 2005-06), Massimiliano Allegri (ohibò – Cagliari 2008-09) e Christian Bucchi (Pescara 2012-13). Nessuno di loro arrivò alla sesta sconfitta: Passarella fu rispedito in Argentina, mentre gli altri tre pareggiarono tutti (nel video sotto, lo 0-0 contro il Milan che mosse la classifica del Cagliari di Allegri). Domenica pomeriggio c’è Verona-Spezia: coraggio, non sembra una missione impossibile.
Un Romero a Roma
Finale di giornata col botto statistico, dal momento che Lazio-Monza è stata risolta dal primo gol in Serie A di un classe 2004: precisamente Luka Romero da Durango (Messico), coetaneo dell’aquila Olimpia che ha 17 anni, minorenne ancora per una settimana prima di compiere 18 anni il prossimo 18 novembre. Romero è appena il secondo minorenne a segnare per la Lazio in Serie A: più giovane di lui solo Alessandro Capponi, a segno in Lazio-Lucchese 2-1 del 20 dicembre 1936. In quanto capofila della leva calcistica 2004, succede al romanista Felix Afena-Gyan, che in Genoa-Roma dell’anno scorso era diventato il primo 2003, e così via, fino alla lista completa che vi copincolliamo qui sotto, con la quale vi auguriamo un buon fine settimana di Statistiche Inutili.
1991: Ragatzu
1992: Camporese
1993: Babacar
1994: Vittiglio
1995: Romagnoli
1996: José Mauri
1997: Sadiq
1998: Locatelli
1999: Brignola
2000: Kean
2001: Pellegri
2002: Amad Traoré (Diallo)
2003: Afena-Gyan