La strana coppia: mentre tutto sommato la Roma non è così disabituata a occupare la prima posizione (almeno a inizio stagione), l’Atalanta non era in testa alla quarta giornata dal 2000-01 – anch’essa una buona notizia per la Roma, visto come andò a finire quella stagione. Mentre Haaland ha già fatto il vuoto in testa alla classifica marcatori del miglior campionato al mondo ed è diventato il sesto giocatore a segnare due triplette consecutive in Premier League (dopo Les Ferdinand, Ian Wright, Didier Drogba, Wayne Rooney e Harry Kane), noialtri ci consoliamo – come si dice a Roma – con l’aglietto, ovvero con il secondo gol di Ciro Immobile, primo italiano ad arrivare finalmente a quota 2 in stagione. Ma, nonostante il numero di reti che ancora non decolla, tante cose sono successe anche nel primo turno infrasettimanale di quest’annata iper-stressante e ultra-compressa.
Il Paulo delle Libertà
Prima o poi doveva succedere, anche perché il Monza non ha esattamente una fase difensiva inappuntabile: alla quarta giornata capita dunque il primo caso di calciatore che ha fatto gol in serie A al Monza di Berlusconi dopo aver segnato al Milan di Berlusconi. Si tratta della Joya Paulo Dybala, che aveva punto il Diavolo del Cavaliere per tre stagioni con la maglia del Palermo (2014-15) e con quella della Juventus (2015-16 e 2016-17): perfettamente coerente, dunque, che abbia segnato contro Berlusconi e Galliani anche i primi due gol in A da romanista, peraltro nello stesso giorno e nella stessa porta in cui aveva segnato il suo primo gol in A da juventino, in Roma-Juventus 2-1 del 30 agosto 2015. Statistiche che fanno girare la testa! Anche se sicuramente la testa Dybala la usa con parsimonia, dacché dei suoi 100 gol in serie A non ne ha segnato alcuno de cabeza: nell’era della televisione non ci risultano calciatori che possano vantarsi di un’impresa simile, anche se a quota 96 incalza Josip Ilicic (che mercoledì sera si è salutato con l’Atalanta, e vedremo dove andrà).
Piazzala ancora Dusan
Vlahovic did it again: dopo la punizione all’incrocio al secondo minuto di Juventus-Roma, si è ripetuto dalla stessa mattonella al nono di Juventus-Spezia. Dopo oltre due anni senza lo straccio di un gol su punizione, una bella boccata d’ossigeno per la Juve che così ha rivissuto l’uno-due di Andrea Pirlo, ultimo giocatore a segnare da fermo in due giornate consecutive nell’autunno 2012: alla sesta giornata contro la Roma (pure lui), alla settima in casa del Siena. Se vi interessa scoprire chi ha mai segnato con la Juve tre gol consecutivi su punizione, eccovi la memorabile settimana di Alex Del Piero nel 2008: 1° novembre Roma, 5 novembre Real Madrid, 9 novembre Chievo.
Colombo che sorpresa!
Lorenzo Colombo è il sesto Colombo a segnare in serie A in una classifica guidata da Umberto Colombo, attaccante anni Cinquanta della Juventus da 25 reti in massima serie. Ha un nome e cognome da cine-panettone di De Laurentiis (si chiama per esempio come il personaggio di Massimo Boldi in “Vacanze di Natale ’95”), ma il suo primo tempo a casa Aurelio è stato più sul genere dell’avventura: rigore segnato prima del fischio, rigore sbagliato, gol pazzesco da 30 metri. È dunque quest’attaccante con cognome da pennuto, che per di più indossava la seconda maglia rossa del Lecce, il primo calciatore di proprietà del Milan a segnare nella nuova era di Red Bird iniziata la mattina del 31 agosto. A proposito, un portiere del Napoli non parava un rigore in casa in serie A da più di dodici anni: prima della prodezza di Meret l’ultimo era stato Morgan De Sanctis, che aveva ipnotizzato Miccoli in un Napoli-Palermo del lontano 17 gennaio 2010.
Felicissima Sierra
Con il bel gol dell’1-1 in Empoli-Verona, Yayah Kallon (solo omonimo del più famoso Mohamed) ha riportato la Sierra Leone sulla mappa dei gol della serie A dopo oltre undici anni: l’ultimo sierraleonese a segnare nel nostro campionato era stato il mitico Rodney Strasser, centrocampista-feticcio dei tifosi del Milan per un gol decisivo per lo scudetto 2011 a Cagliari, che aveva fatto gol per l’ultima volta in Lecce-Novara 1-1 del 30 ottobre 2011 prima di eclissarsi chissà dove, chissà come, chissà quando.
Non si sa Mike
Al Mapei Stadium si è interrotta la striscia di vittorie in trasferta nella storia delle partite di Sassuolo e Milan: erano cinque consecutive, tre del Milan a Reggio Emilia e due del Sassuolo a San Siro, prima dello 0-0 di martedì pomeriggio. E se al Milan non è andata peggio è merito di Mike Maignan, terzo portiere francese a parare un rigore in serie A dopo Sébastien Frey e il già dimenticato Alban Lafont, numero 1 della Fiorentina per una singola e non memorabile stagione. Ma quanti rigori ha parato Maignan? Molti addetti ai lavori lo accreditano di una clamorosa percentuale del 31%, anche se considerando tutte le competizioni la percentuale scende al 25% (9 su 36) e considerando anche i cinque rigori fronteggiati (e uno parato) alla fine di Lille-Valenciennes di Coppa di Lega 2017 – chissà come mai, le statistiche non considerano mai i rigori fuori dai 90/120 minuti di partita – si abbassa ancora al 24,4%: dunque 10 rigori parati su 41, più altri 5 calciati fuori dallo specchio della porta. Ad ogni modo, ecco il suo primo rigore parato in carriera, anno 2015, contro Paul-Georges Ntep del Rennes.
Koop sei tu
Lo show di Teun Koopmeiners in Atalanta-Torino, oltre ad avere conseguenze spazio-temporali degne di un episodio di Dark (il primo gol è stato segnato al minuto 48:17, il secondo al minuto… 46:46), segna anche un grande ritorno sulla scena: le triplette olandesi in serie A. Il mancino di Teun ha colmato un vuoto di quasi trent’anni, dal momento che l’ultimo tulipano a portarsi a casa un pallone italiano era stato niente meno che Marco Van Basten, in Napoli-Milan 1-5 dell’8 novembre 1992, quando il Cigno di Utrecht ne aveva fatti addirittura quattro.
E tu chi sei?
Prime due partite certamente movimentate per il neo-acquisto della Fiorentina Antonin Barak, a cui non auguriamo di essere una di quelle persone che non si ricordano mai i nomi delle persone che gli vengono presentate. Nei suoi 176 minuti con la nuova maglia, Italiano gli ha messo intorno già ben venti giocatori diversi! Nel dettaglio, contro il Napoli è stato schierato titolare con Gollini, Dodò, Milenkovic, Biraghi, Martinez Quarta, Amrabat, Bonaventura, Ikoné, Jovic e Sottil, a cui si sono aggiunti dalla panchina Kouamé, Maleh, Igor, Saponara e Terzic. Contro l’Udinese Barak ha fatto la conoscenza anche di Terracciano, Venuti, Mandragora, Cabral e Benassi: venti! Devono esserci rimasti male i poveri Nastasic, Ranieri e Bianco, unici tre giocatori di movimento (assieme al terzo portiere Cerofolini) ignorati da Italiano nei suoi frenetici tourbillon settimanali.