Le Statistiche Inutili della terza giornata di Serie A

by Giuseppe Pastore
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L’amicizia è una cosa meravigliosa: il giorno dopo in cui Erling Braut Haaland ha segnato la sua prima tripletta in Premier League contro il Crystal Palace di Patrick Vieira, il suo grande amico Erik Botheim ha segnato il primo gol in serie A contro la Sampdoria che schierava a centrocampo un giocatore di cognome Vieira (e di nome Ronaldo). E non è nemmeno la statistica più inutile delle Statistiche Inutili di un week-end contraddistinto da risultati tonitruanti in Premier League, dove il Liverpool di Klopp ha travolto il povero Bournemouth ed è diventato la quarta squadra ad aver vinto una partita per 9-0 dopo il Manchester United di Alex Ferguson (1994-95, contro l’Ipswich), il Leicester di Brendan Rodgers (2019-20, contro il Southampton) e il Manchester United di Ole Gunnar Solskjaer (2020-21, ancora contro il Southampton). In Bundesliga invece hanno fatto scalpore le 18 parate di Yann Sommer, a cui va ascritto grandissimo merito del punticino strappato dal Borussia Monchengladbach in casa del Bayern Monaco. E da noi?

Le Statistiche Inutili della terza giornata di Serie A

Sei sorelle per cinque città

La Juve è attardata, l’Inter è addirittura settima: tutta colpa della ressa da fine agosto in testa alla classifica, dove a 7 punti troviamo 6 squadre provenienti da 5 città diverse: Milano (Milan), Bergamo (Atalanta), Napoli, Torino e Roma (Lazio e Roma). Non ce n’erano così tante dalla stagione 1973-74, quando dopo tre giornate comandavano addirittura in sette: Fiorentina, Inter, Juventus, Lazio, Milan, Napoli e Torino. Per la cronaca quel campionato fu vinto dai biancocelesti, allenati oggi come allora da un toscano (il pisano Tommaso Maestrelli), con in rosa oggi come allora un calciatore arrivato dalla Roma un anno prima e soprannominato Pedro (il più modesto Sergio Petrelli, che in questo breve estratto di un vecchio Sfide rievoca il piacere delle belle scazzottature di una volta).

Rialzati Italia

Statistica molto meno Inutile e molto più triste: per la prima volta nella storia della serie A, dopo tre giornate di campionato non c’è un solo giocatore italiano che abbia segnato almeno due gol. Nessuno! Né Immobile né Berardi né Raspadori né Caprari né Pinamonti né chi volete voi. Il grande vuoto ci spinge a cercare conforto oltre confine e a trovarlo, ohibò, nel buon Vincenzo Grifo, che con 3 gol in Bundesliga è il miglior marcatore italiano nei top 5 campionati europei e con l’ultimo gol al Bochum ha agganciato Luca Toni al primo posto all-time dei cannonieri italiani in Germania. O al secondo? Sì, perché vanno considerati anche i 50 gol di Daniel Caligiuri, nato nella Foresta Nera da genitori calabresi, che ha sempre vissuto e giocato in Germania ma che nel 2016 fu convocato in uno stage della Nazionale da Conte, pur non riuscendo mai a esordire in azzurro. È italiano, dai!

Le meraviglie del croato

Il Torino salta in alto grazie al primo gol in serie A del croato Nikola Vlasic, nuovo trequartista del Torino e fratello minore di Blanka Vlasic, pluricampionessa mondiale appunto di salto in alto anche se mai oro a cinque cerchi (miglior risultato, l’argento a Pechino 2008). Quanti casi troviamo in serie A di marcatori fratelli di una medaglia olimpica vinta in discipline diverse dal calcio? Difficile trovare una casistica completa, ma possiamo mettervi sul tavolo due esempi di casa nostra: 1) l’ex centrocampista di Atalanta, Bologna e Napoli Oscar Magoni, fratello minore di Paoletta Magoni oro olimpico in un nebbiosissimo slalom speciale ai Giochi Invernali di Sarajevo 1984; 2) Giampaolo Menichelli, ala anni Sessanta di Roma, Juventus e Brescia e fratello maggiore di Franco, oro al corpo libero a Tokyo 1964.

Déjà-vu

Nella brutta serata romana dell’Inter, un paio di piccole coincidenze storiche che avranno un po’ addolcito il palato dei tifosi nerazzurri. Innanzitutto, il gol di Luis Alberto è molto somigliante alla rete di Javier Zanetti nella finale di Coppa UEFA 1998 Inter-Lazio – ma questa non è la rubrica dei Gol Somiglianti bensì delle Statistiche Inutili, perciò procediamo con la seconda. Lazio-Inter del 26 agosto 2022 è stata la seconda partita della storia dell’Inter finita 3-1 con Pedro Eliezer Rodríguez Ledesma da Tenerife sul tabellino dei marcatori. La prima è ovviamente indimenticabile: Inter-Barcellona 3-1 del 20 aprile 2010, semifinale d’andata della Champions League che si sarebbe conclusa in gloria per l’Inter di Mourinho. “Pedrito” portò in vantaggio il Barça su assist dell’ex interista Maxwell, prima che Sneijder, Maicon e Milito rovesciassero clamorosamente la partita e le sorti del doppio confronto.

Dieci anni dopo

Negli stessi minuti in cui la Lazio piazzava un micidiale uno-due al mento dell’Inter, Ciro Immobile festeggiava l’esatto decennale del suo primo gol in serie A, segnato alle ore 22:26 del 26 agosto 2012 in Genoa-Cagliari 2-0. Ciro non è riuscito a spaccare il minuto, ma con 183 gol segnati in serie A in 10 anni solari è il terzo giocatore più prolifico della storia in questa particolare classifica, dietro solamente a due giganti come il Pompierone Gunnar Nordahl (225 gol in serie A dal 27 gennaio 1949 al 27 gennaio 1959) e Giuseppe Meazza (195 gol dal 6 ottobre 1929 al 6 ottobre 1939). I numeri di Immobile sono ancora più notevoli perché ha “sprecato” un anno e mezzo giocando all’estero con le maglie di Borussia Dortmund e Siviglia, con cui ha messo a segno appena 5 reti in 18 mesi.

Pensaci, Giovannino

Tira una brutta aria su Giovanni Stroppa, ancora a zero punti con il Monza dopo tre giornate e ora atteso dalla terribile sequenza Roma-Atalanta-Juventus. Nel suo ultimo campionato di serie A alla guida del Crotone, Stroppa aveva chiuso non esattamente in bellezza con sei sconfitte consecutive prima di essere sostituito da Serse Cosmi: fanno dunque nove sconfitte di fila in serie A. È record? Non ancora, anche se Giovannino ha eguagliato le strisce-horror di Gigi Maifredi (Genoa 1992-93 e Brescia 1994-95) e Paolo Zanetti (Venezia 2021-22 ed Empoli 2022-23, prima dello 0-0 contro la Fiorentina alla seconda giornata). In doppia cifra di sconfitte consecutive troviamo Massimo Oddo (11 ko di fila tutti con l’Udinese 2017-18) e, a quota 12, Marco Baroni (Siena 2009-10, Benevento 2017-18 e Frosinone 2018-19) e l’insospettabile Roberto De Zerbi, che prima di fare carriera aveva assaggiato il pane durissimo di 12 sberloni consecutivi sulle panchine di Palermo (2016-17) e Benevento (2017-18), striscia interrotta dal celebre gol del portiere Brignoli allo scadere di Benevento-Milan del 4 dicembre 2017.

È arrivato mio fratello

Chiudiamo con la festa del gol all’Arechi, dove non vedevano un 4-0 in serie A da un’altra festa comandata, questa ufficiale: 25 aprile 1999, Salernitana-Bologna 4-0, tripletta di Marco Di Vaio e gol-lampo dopo 25 secondi del debuttante Alexandar Kristic. Piccola sciocchezzuola senza importanza: anche quel giorno c’era di mezzo un Giampaolo: non Marco bensì il suo fratellino Federico, buonissimo trequartista della serie B anni Novanta, in quella stagione titolare spesso e volentieri della Salernitana prima di Delio Rossi e poi di Francesco Oddo.

Alla prossima settimana con le Statistiche Inutili della Serie A