Le Statistiche Inutili della 34esima giornata di Serie A

by Giuseppe Pastore
Statistiche inutili

Che fine settimana per le Statistiche inutili! La volata-scudetto è più viva che mai, seppur ridotta ormai a sole due squadre, la terza si produce in uno spettacolare harakiri che non le capitava da ottant’anni e si riaccende clamorosamente anche la lotta per non retrocedere riaperta certamente ad almeno quattro squadre, e forse anche sei (il Venezia spera, lo Spezia trema). La copertina spetta a due formidabili highlander, che in due capitali situate su due fusi orari diversi hanno scritto un’altra pagina della loro leggenda: uno è portoghese, l’altro è svedese.

Le statistiche inutili: 100 + 100

Partiamo da Cristiano Ronaldo, che ha avuto una settimana molto difficile che non gli è stata certo addolcita dal Manchester United. All’Emirates Stadium CR7 ha comunque trovato un modo per passare alla storia anche questo week-end, segnando il suo 100° gol in Premier League e diventando così il quarto giocatore di sempre ad andare in tripla cifra in almeno due dei top 5 campionati europei, nonché il primo a centrare l’accoppiata Premier League-Liga, che ranking alla mano sono i due tornei più prestigiosi (senza dimenticare che ne ha piazzati anche 81 in tre stagioni in serie A). Gli altri tre hanno tutti in comune il passaggio dalle nostre parti: si tratta di Edinson Cavani (112 gol in serie A con Palermo e Napoli, 138 in Ligue 1 con il PSG), Gonzalo Higuain (107 gol in Liga con il Real Madrid, 125 in serie A con Napoli, Juventus e Milan) e Zlatan Ibrahimovic (155 gol in serie A con Juventus, Inter e Milan, 113 in Ligue 1 con il PSG).

L’ultima tentazione di Ibra

Non è ancora arrivato il momento di chiudere lo sconfinato romanzo della carriera di Zlatan Ibrahimovic, ormai rassegnato a un ruolo da attore non protagonista ma ancora capace di giocate decisive. Lo svarione di Acerbi è stato trasformato in oro dalla testona di Zlatan, autore di un assist decisivo per il gol pesantissimo di Tonali. Ed è una giocata da record: a 40 anni, 6 mesi e 21 giorni, si tratta dell’assist più vecchio della storia della serie A. Il primato precedente era stato stabilito nello stesso stadio e nella stessa porta da Francesco Totti, autore di quest’assist per Radja Nainggolan a 40 anni, 4 mesi e 23 giorni, in Roma-Torino 4-1 del 19 febbraio 2017. Tra l’altro in quella stessa porta, a novembre contro la Roma, Ibrahimovic aveva anche segnato il gol che lo rende tuttora il marcatore più anziano della storia della serie A allo stadio Olimpico.

Non vincete Mou

José Mourinho è senz’altro un allenatore speciale, nessuno lo nega. Nemmeno i romanisti più pessimisti però si sarebbero aspettati un mortificante zero su 18 alla voce “punti fatti contro le tre big del Nord” Inter, Juventus e Milan. Ma così è andata: parziali di 1-6 contro l’Inter, 2-5 contro il Milan e 3-5 contro la Juventus. Alla Roma è solo la quarta volta che succede nella sua storia, dopo le annate del 1988-89, 1963-64 e 1947-48. Ma Mou, in quanto Speciale, ci ha aggiunto anche il carico di un’altra sconfitta in Coppa Italia contro l’Inter, che fa lievitare il totale a sette sconfitte su sette. Al momento in serie A solamente il Cagliari è in corsa per eguagliare questo record al contrario, anche se gli uomini di Mazzarri devono ancora incontrare l’Inter (alla penultima giornata). Gli anti-Mou potranno individuare un ulteriore segno di declino del Vate di Setubal nel fatto che per la seconda stagione di fila ha dovuto incassare 10 sconfitte in campionato (l’anno scorso, con il Tottenham, nell’arco di 32 giornate prima di essere esonerato): non gli era mai capitato nemmeno una volta in carriera fino al 2019-20.

Si fa presto a dire Bah

Il tran-tran di un sabato pomeriggio climaticamente autunnale è stato spezzato dal clamoroso colpo di teatro di Paolo Zanetti: lanciare nella mischia di Venezia-Atalanta il primo lussemburghese della storia della serie A. Egli è nient’altri che Issa Bah, nato il 5 luglio 2002 nel simpatico Granducato e prelevato la scorsa estate dal Progres Niedercorn. Ha origini guineane, ma in virtù della sua unica presenza con l’Under 17 locale va a riempire la casella del Lussemburgo, che dunque entra di gran carriera nel club dei Paesi che hanno presenze in serie A senz’averci mai segnato: gli altri sono l’Estonia, la Guinea-Bissau, la Giamaica, il Principato di Monaco, la Somalia, la Repubblica Dominicana, la Bolivia, la Mauritania (per effetto dell’ex Catania Souleymane Doukara, che quest’anno ha esordito con la sua nuova Nazionale), la Nuova Zelanda dell’empolese Cacace e Capo Verde del laziale Cabral. Ai precisetti che facessero notare che anche Miralem Pjanic, per esempio, può vantare la cittadinanza lussemburghese, ricordiamo che ai fini di questa statistica fa fede solo la nazionalità calcistica: Pjanic è dunque chiaramente e orgogliosamente un bosniaco. Ma non cambiamo discorso: voi lo immaginavate che su Youtube si trova una compilation di quasi 10 minuti di goals & skills di Issa Bah?

Napul’è tutt’ nu’ suonn’

Empoli-Napoli era la partita (del 3 aprile 1987) che faceva da tragico spartiacque dell’intera adolescenza di Paolo Sorrentino, raccontata nel recente e splendido “È stata la mano di Dio”. Prendiamo in prestito una citazione della canzone di Pino Daniele che chiude il film come titolo ideale per il tracollo del Napoli al Castellani: era da oltre ottant’anni che gli azzurri non venivano rimontati sopra di due gol e a riuscirci era stata una futura Grande squadra come il Torino di Gabetto, Romeo Menti e Franco Ossola, che il 22 marzo 1942 ribaltò il risultato da 0-3 a 5-3. All’Empoli invece un numero simile era riuscito il 25 novembre 2018 contro l’Atalanta, anche se la rimonta era già iniziata a fine primo tempo. Un epilogo così bruciante, in otto minuti, non ha quasi precedenti: per rintracciare l’ultima volta che il Napoli aveva subito tre gol in meno di dieci minuti bisogna tornare addirittura al secolo scorso, alla sciagurata stagione 1997-98 in cui il Ciuccio, tra una sconfitta e l’altra, crollò 5-1 a Bologna, subendo gli ultimi tre gol tutti nel recupero: 90′ Baggio, 93′ Kenneth Andersson, 95′ Baggio su rigore.

Benvenuti al Südtirol

Festeggiamo infine la storica promozione in serie B del Südtirol, squadra fondata a Bressanone ma con sede a Bolzano che ha portato per la prima volta il Trentino Alto-Adige nella cadetteria a girone unico. Specifichiamo “a girone unico” perché in realtà Bolzano era già stata in B nella stagione 1947-48, quando per motivi geografici la seconda serie era spalmata su tre gironi e comprendeva ben 54 squadre, 32 delle quali furono retrocesse in C a fine stagione. L’unica regione mai rappresentata in serie B rimane dunque la Valle d’Aosta, che per il momento non è andata oltre un paio di stagioni in serie C dell’Aosta. Ed è anche molto curiosa la coincidenza che la prima squadra della storia della serie B con la parola “Sud” nel nome sia in realtà la squadra più a Nord di tutte.