Le Statistiche Inutili della 36° giornata di Serie A

by Giuseppe Pastore
Statistiche Inutili

La principale Statistica tutt’altro che Inutile del week-end arriva dalla Premier League, dove il Manchester United fa naufragio sulla spiaggia di Brighton e lascia fuori Cristiano Ronaldo dal calcio che conta per la prima volta dopo 19 anni: l’ultima mancata qualificazione in Champions di una sua squadra risaliva al 2002-03, la sua prima stagione da professionista, quand’era arrivato appena terzo con lo Sporting. Molto più allegro il primato di longevità fatto registrare in Spagna da Jorge Molina, che tiene in zona galleggiamento il Granada con una doppietta a 40 anni e 15 giorni nello scontro diretto contro il Mallorca e diventa il secondo over 40 a segnare un gol in Liga dopo l’ex Deportivo La Coruña Donato. Vediamo le altre Statistiche Inutili.

Le Statistiche Inutili della 36° giornata di Serie A

Amica Fragile

“Signora, lei è una donna piuttosto distratta”, ironizzava il genoano Fabrizio De André a un certo punto di “Amico Fragile”. È un verso che si attaglia bene alla Juventus che venerdì sera è crollata di schianto a Marassi sotto i colpi del non irresistibile Genoa di Blessin, che dopo 24 giornate è tornato a segnare due gol nella stessa partita. Mai la Juventus aveva perso una partita di serie A in cui si trovava in vantaggio a cinque minuti dalla fine, mentre in generale era successo il 7 novembre 2018 in casa contro il Manchester United che passò da 1-0 a 1-2 nei cinque minuti finali, per la gioia di José Mourinho. Dietro la lavagna ci finisce Mattia De Sciglio, che ha spianato la strada al pareggio dell’islandese Gudmundsson e al 95′ ha causato il suo sesto rigore in serie A: tre di questi sei sono stati provocati al primo minuto (Napoli-Milan 3-0 del 3 maggio 2015, fallo da ultimo uomo su Hamsik ed espulsione dopo 42 secondi) o all’ultimo minuto (prima di quello in Genoa-Juventus, c’era anche il discusso fallo di mano commesso allo scadere di Juventus-Milan 2-1 del 10 marzo 2017).

Mimmo alla fine

Il rovescio felice della medaglia è Mimmo Criscito, che si riscatta dopo il sanguinoso errore nel derby e segna un rigore pesantissimo che alimenta la fiammella della speranza genoana almeno per un’altra settimana. Ex juventino a inizio carriera, Criscito ha segnato ben 7 dei suoi 22 gol in serie A dal 90′ in poi, per una pazzesca percentuale del 31,8% che non ha eguali tra chi ha segnato almeno 10 gol in serie A. Il suo principale inseguitore è un altro insospettabile simbolo del rossoblù come Daniele Conti, che dal 90′ in poi ha segnato 9 dei suoi 40 gol in serie A tra Roma e Cagliari (22,5%), mentre il più velenoso dei centravanti, l’ecuadoregno Felipe Caicedo, si ferma a 6 su 29 (20,7%). Aggiungiamo anche che Criscito ha segnato altri quattro gol in serie A tra l’85’ e l’89’, raggiungendo un incredibile 50% di realizzazioni in quelle fasi di partita torbide e torride in cui mancano meno di cinque minuti alla fine.

Nel nome del Patric

Evento piuttosto clamoroso sul finire del primo tempo di Lazio-Sampdoria quando i fortunati presenti hanno potuto assistere al primo gol in serie A di Patricio Gabarrón Gil, per brevità chiamato Patric. Era il suo tentativo numero 54 in biancoceleste, il primo andato a buon segno; perciò lo scettro di giocatore di serie A che ha calciato più volte verso la porta senza mai segnare passa nei piedi sicuri (di non segnare) di Davide Santon, a quota 43 tiri. Se poi siete di quelli che protestano perché Santon è ormai fuori rosa da tempo immemore, il suo primo inseguitore diventa Ronaldo Vieira che nonostante le illustri generalità non vede la porta nemmeno per sbaglio: il mediano sampdoriano è a quota 41 tiri e non abbiamo dubbi che guadagnerà altre posizioni. Patric ha interrotto il suo digiuno alla presenza numero 123 in serie A: sempre non abbastanza per scavalcare Santon (a quota 143 partite), ora incalzato – per così dire – dal tedesco Koray Günter del Verona a quota 102, di cui vi proponiamo un video di skills che ovviamente non comprende alcun gol.

Insigne come Pablito

Bel numero di Lorenzo Insigne, che in casa del Torino fallisce il quarto penalty stagionale (il primato appartiene di Francesco Totti e al barese Paulo Barreto, cinque errori nel 2006-07 e nel 2009-10) e centra l’impresa tutt’altro che banale di sbagliare un rigore contro la stessa squadra all’andata e al ritorno: lo scorso 17 ottobre si era infatti fatto ipnotizzare al Maradona da Vanja Milinkovic-Savic. Prima del Torino, l’ultima squadra a neutralizzare due rigori alla stessa squadra con due portieri diversi era stata la SPAL 2017-18, in cui Alfred Gomis e Alex Meret stregarono rispettivamente Domenico Berardi e Matteo Politano, allora al Sassuolo. Ma alziamo l’asticella: chi era stato l’ultimo giocatore a farsi parare nello stesso campionato due rigori da due portieri diversi della stessa squadra? Precedente illustrissimo: nientemeno che Paolo Rossi, che nel nefasto (per lui) campionato 1979-80 fallì due rigori contro la Roma. All’andata, a Perugia, se ne fece parare uno da Franco Tancredi (ma segnò sulla respinta); al ritorno all’Olimpico il Grifo perse 4-0 e lui fece cilecca contro il baffuto portiere di riserva Paolo Conti.

El Rey del viernes

Il venerdì porta benissimo a Lautaro Martinez, che quest’anno nel giorno in cui non ci si sposa né si parte ha già timbrato il cartellino otto volte: quattro in due partite contro la Salernitana, una a Verona, una a La Spezia e due contro l’Empoli, guidando la rimonta da 0-2 a 4-2 dei ragazzi di Simone Inzaghi. Il Toro è diventato così il capocannoniere all-time della serie A di venerdì: i gol sono in tutto 9, aggiungendoci anche uno segnato al Cagliari nel marzo 2019. Stacca così il connazionale Paulo Dybala appena a quota 8, nonostante il bel gol segnato al Genoa pure lui di venerdì. E come la mettiamo con gli altri giorni della settimana? Ovviamente l’uomo della domenica è Silvio Piola (258 gol), e forse non vi stupirà scoprire che il bomber del sabato è Ciro Immobile (51 gol) mentre quello del mercoledì è Francesco Totti (26 gol). Il lunedì era il regno di Gonzalo Higuain (12 gol), mentre il martedì spettava a Mauro Icardi (8 gol). La grande sorpresa riguarda il re del giovedì: addirittura il Fornaretto di Frascati Amedeo Amadei, con 9 gol segnati con le maglie di Inter e Roma in lontane epoche a cavallo tra i Quaranta e i Cinquanta in cui, per smaltire l’alto numero di giornate, la serie A giuocava spesso al giovedì pomeriggio.

Venti di gloria

Grazie al gol di Berat Djimsiti allo Spezia, l’Atalanta è diventata la terza squadra della storia della serie A a mandare in gol venti giocatori diversi nello stesso campionato. Ecco il dettaglio: Pasalic (12 gol), Zapata (10), Muriel (9), Malinovskyi (6), Koopmeiners (4), Ilicic (3), De Roon (3), Miranchuk (2), Cissé (1), Demiral (1), Freuler (1), Gosens (1), Maehle (1), Palomino (1), Pessina (1), Piccoli (1), Toloi (1), Zappacosta (1), Scalvini (1), Djimsiti (1). Le altre due sono la prima Juventus di Antonio Conte, stagione 2011-12, che arrivò pure lei a quota 20, e la Fiorentina 2014-15 di Vincenzo Montella che detiene il record assoluto a quota 21 – nel video qua sotto, potete divertirvi a scoprirli uno per uno. Da notare che, allargando il raggio all’intera stagione, la Fiorentina arrivò addirittura a 23 grazie ad Aquilani e al tedesco Marko Marin, a segno in Europa League. Da ricordare anche le 37 presenze stagionali senza gol del cileno Pizarro, elemento fondamentale per il gioco della Fiorentina ma un po’ allergico alle marcature. Nelle due partite che mancano l’Atalanta proverà a eguagliare o addirittura sorpassare la Viola: clamoroso per esempio lo zero alla voce “gol segnati” di Jeremie Boga, dispendioso acquisto di gennaio, o di un altro pilastro da Fantacalcio come Hateboer.

Birthday Boy

Che notte questa notte per Sandro Tonali, due gol (più un altro annullato) decisivi nella rimonta del Milan a Verona. Il tutto nel giorno del suo 22° compleanno, ricorrenza che condivide con un monumento della storia rossonera come Franco Baresi, nato esattamente quarant’anni prima di lui. Baresi che aveva esordito nel Milan proprio in una vittoria a Verona, il 23 aprile 1978… basta, basta. È sufficiente ricordare che Tonali è il primo milanista della storia a segnare una doppietta in serie A nel giorno del suo compleanno (c’era andato vicino nel 2016 Suso, due gol all’Inter ventiquattr’ore dopo aver festeggiato 23 anni) e che quest’anno è già il terzo giocatore a riuscirci dopo Teun Koopmeiners (Atalanta-Sampdoria 4-0, 28 febbraio) e Leonardo Bonucci (Juventus-Venezia 2-1, 1° maggio). Dulcis in fundo, l’ultimo milanista a segnare in serie A nel giorno del compleanno era stato Stephan El Shaarawy in Milan-Genoa (1-0) il 27 ottobre 2012, e del resto il gol del vantaggio dell’Hellas era stato segnato da… Faraoni. Basta, basta…

Alla prossima settimana con le Statistiche Inutili della Serie A.