Se vi diciamo Subbuteo, vi viene in mente nulla? Magari ai più giovani no, ma alle generazioni più ‘anziane’ sentire quel nome fa salire la nostalgia. Il Subbuteo (o ‘Calcio da Tavolo’) è un gioco pazzesco: campo verde formato tavolo, undici pedine, due porte e si simulano le partite di calcio con precise regole da rispettare. Nacque in Gran Bretagna nel 1947. In Italia esplose a livello di popolarità soprattutto negli anni Settanta e Ottanta, ma oggi l’Italia del Subbuteo domina in tutto il mondo. In che senso?
Italia campione d’Europa di Subbuteo
Pochi giorni fa l’Italia ha vinto l’Europeo di ‘Calcio da tavolo’ che si è disputato a Gibilterra. Già campione del mondo (titolo ottenuto un anno prima), i nostri ragazzi hanno vinto la medaglia d’oro anche nel campionato europeo. Noi abbiamo parlato con Luca Battista, il giocatore che ha segnato il gol decisivo nella finale contro il Belgio: «Emozione incredibile. È come se mi fosse esplosa in mano una bomba di emozioni che ho faticato a controllare. Ci hanno contattati tutti, anche i media più importanti. Sono molto contento, sia per me che per tutto questo mondo che merita più attenzione, perché regala emozioni. Penso si sia visto nel video che è diventato virale». C’è un motivo molto preciso per cui l’Italia sia a questi livelli: «La federazione è molto attiva nel cercare di portare nuovi ragazzi e sta facendo un grande lavoro. E si vede: l’Europeo è stato vinto anche dalle categorie U-20, U-16 e U-12».
Serie A e Champions anche nel Subbuteo
Luca Battista ha la passione per il Subbuteo grazie al padre: «La mia passione nasce da piccolino, grazie a mio padre che era un grande giocatore di Subbuteo. Giocando la passione è aumentata: ho scoperto che a Napoli c’era un club dove si organizzavano partite. Ho scoperto un mondo che non immaginavo esistesse. Invece funziona proprio come nel calcio: Serie A, B, C, Coppa Italia. E poi i tornei internazionali: Champions League, Europa League. E infine, Mondiali ed Europei».
Battista: «Ho fatto come Fabio Grosso»
Europeo di Subbuteo. Fermi un secondo: come funziona? «Il torneo era composto da due gironi. Noi abbiamo perso la prima partita con Malta e poi siamo passati da seconda del girone. Partire con una sconfitta ci è servito. Ci siamo guardati negli occhi e abbiamo reagito», tipo l’Argentina a Qatar 2022. «Poi nelle semifinali abbiamo affrontato la Spagna, prima del suo girone, che è la più forte in Europa. Dopo di noi. Non era facile: ci avevano eliminato cinque anni fa ai Mondiali. È stata dura ma ce l’abbiamo fatta. In finale abbiamo battuto il Belgio, in rimonta. Io ho fatto il Fabio Grosso. Ho segnato il gol decisivo ma tutti i miei compagni sono stati fantastici. Il gruppo è stato fondamentale. Fammeli citare tutti: Matteo Ciccarelli, Claudio La Torre, Filippo Cubeta, Micael Caviglia e Saverio Bari, il capitano».
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Le partite si giocano sì su un campetto verde. Ma il sistema è molto particolare: «Prima di ogni partita c’è un sorteggio per schierare le formazioni. Il capitano ne sceglie quattro per ogni partita. Ci sono quattro tavoli dove si giocano quattro partite. Quindi, quattro italiano hanno sfidato quattro belgi in quattro campi. Ogni partita assegna un punto: nel campo 1, l’Italia batte il Belgio, è 1-0, se nel campo 2 il Belgio batte l’Italia è 1-1. Nel nostro caso c’è stata una vittoria nostra, una vittoria loro e due pareggi. Quindi: 1-1. Siamo andati ai supplementari dove chi segnava il primo gol vinceva. L’ho fatto io. E abbiamo festeggiato».
Un mix tra calcio e Scacchi
E sì, serve anche molto allenamento: «Certo, ci sono tattiche precise. La cosa più importante però è la concentrazione. Ci si allena quindi per fare partite con intensità sempre maggiore, per abituarsi. Il Subbuteo è un mix tra calcio e scacchi. Serve molta strategia. C’è tutto un mondo dietro che invito a scoprire perché regala tante emozioni». Tante emozioni e un futuro che promette bene. E quindi, intanto, visto che non fa mai male né farlo né sentirlo: abbracciamoci forte. E vogliamoci tanto bene: siamo campioni d’Europa, anche grazie al Subbuteo.